Vela, "Comanche" vince la Sydney-Hobart: è il quinto successo

Una regata d'altura in mari agitati che si risolve in condizioni di calma quasi piatta e con un testa a testa tra le imbarcazioni più forti. E' la cronaca della 80/a edizione della Sydney-Hobart, vinta in tempo reale da 'Master Lock Comanche', il supermaxi che ha ottenuto il suo quinto successo nella insidiosa e affascinante regata oceanica di 628 miglia nautiche che si svolge nei mari australi battendo di poco 'LawConnect', l'altro maxi che puntava a conquistare il terzo successo consecutivo. Il 100 piedi, capitanato da Matt Allen e James Mayo, ha tagliato il traguardo sul fiume Derwent, nella capitale della Tasmania, coprendo il percorso in due giorni, cinque ore, tre minuti e 36 secondi. Un tempo lontanissimo dal record che le appartiene dal 2017 (un giorno, nove ore, 15 minuti e 24 secondi) ma giustificato dalle strane condizioni meteo, con vento forte e onde alte dalla partenza da Sydney fino al canale di Bass prima della calma nel finale. I mare agitato ha messo sotto pressione tutti i 128 partecipanti, costringendo molti al ritiro per danni strutturali ma anche per incidenti, per fortuna lievi, e per gravi crisi di mal di mare. Anche due membri dell'equipaggio di Comanche sono rimasti colpiti, uno prima ancora di lasciare il porto di Sydney e un altro cadendo dalla cuccetta in mare agitato. LawConnect è arrivato secondo, a 47 minuti da Comanche, un niente per regate di tale portata, mentre al terzo posto in tempo reale si è classificato 'Scallywag'. Il vincitore assoluto della regata, tenendo conto dei punteggi a handicap come le dimensioni dello yacht, sarà deciso nei prossimi giorni, dato che le imbarcazioni più piccole hanno davanti ancora tante ore di navigazione. L'edizione n.80 verrà ricordata anche per quanto avvenuto alla partenza, quando sotto un cielo grigio e raffiche di vento che non promettevano nulla di buono molti degli equipaggi hanno voluto rendere omaggio alle vittime della strage antisemita di Bondi Beach, spargendo petali di rosa nell'oceano "in segno di rispetto per le tragiche morti", secondo Sam Haynes, il commodoro del Sydney Yacht Club, l'organizzatore della regata che conserva intatto il suo fascino nonostante i tanti eventi anche drammatici che l'hanno caratterizzata.