L'INTERVISTA

Simonelli: "Milan-Como si giocherà a San Siro il primo giorno utile"

"Risponderemo alla lettera della Lazio, ci vuole rispetto per classe arbitrale. Supercoppa italiana? La mia idea è quella di tornare alla formula classica"

di Stefano Ronchi

© IPA| Ezio Maria Simonelli

Il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, ha rilasciato una lunga intervista a "Radio Anch'io Sport" parlando a 360° del calcio italiano e toccando gli argomenti più caldi del momento a partire da Milan-Como. "Si farà a San Siro nella prima data utile considerando che il Milan è uscito dalla Coppa Italia - ha spiegato -. La gara sarà piazzata il prima possibile in uno dei mercoledì in cui San Siro sarà libero dalla Champions dell'Inter". Calendario alla mano, il match potrebbe disputarsi il 17 o il 24 febbraio e tutto dipenderà dall'Inter. Se il 17/2 i nerazzurri fossero impegnati in casa nel playoff di Champions (ipotesi al momento difficile vista la classifica degli uomini di Chivu), sarebbe necessario far slittare Milan-Como di sette giorni, quindi al 24 febbraio. 

Simonelli ha anche replicato alle polemiche su Milan-Como a Perth, dopo l'annullamento dell'appuntamento. "Non voglio entrare in polemica con il ministro dello sport Abodi. Parlare di superficialità quando da mesi i nostri uffici erano in continuo dialogo con i vertici del calcio europeo e mondiale mi sembra ingeneroso, è un po' strumentalizzare l'accaduto per dire al pubblico quel che vuole sentirsi dire". "Da tifoso - ha aggiunto - posso capire che giocare una partita a 13mila km da noi sarebbe stato anomalo, penalizzante per i tifosi, ma era una scelta non della Lega ma dei club interessati. La Lega ha solo portato sul tavolo una serie di proposte e quella dell'Australia era di gran lunga la più vantaggiosa. Ma le condizioni poi si sono dimostrate impraticabili. Secondo me, era volontà fin dall'inizio da parte dell'AFC quella di non voler far giocare questa gara. Non si voleva che l'Italia fosse la prima a rompere questo tabù ed è stata sbarrata la porta. Dal punto di vista commerciale, questa è un'occasione persa". Ma non si potevano invertire, è stato chiesto, le due partite tra Milan e Como e giocare quella a San Siro il 15 gennaio? "Non è facile trovare questi incastri anche con le tv. Se non si è fatto quel cambio, è perché era oggettivamente difficile farlo. A questo punto - ha proseguito Simonelli - la partita si farà a San Siro nella prima data utile. Dovremo aspettare il 31 gennaio, data in cui si decideranno i playoff di Champions League per stabilire quando San Siro sarà libero anche dall'Inter e uno di quei mercoledì sarà piazzata la gara, il prima possibile". 

Sulle polemiche arbitrali - "Risponderemo come a tutte le comunicazioni di vario tipo che giungono dai club, Pec o non Pec, dopo averle analizzate nelle sedi inopportune. Sul fatto che la credibilità del campionato sia minata, non mi trovo - ha proseguito Simonelli in relazione alla lettera di protesta contro i torti arbitrali inviata dalla Lazio alla Lega Serie A, dopo il gol convalidato a Davis nei minuti finali di Udinese-Lazio di sabato -. Ci vuole rispetto per la classe arbitrale che svolge un ruolo delicato. Non è mio compito quello di dissertare sui fatti tecnici. Ieri sera ho avuto modo di sentire il designatore Rocchi per gli auguri di buon anno e mi ha anticipato che domani sera su Open Var verrà data un'ampia e dettagliata spiegazione sul gol contestato dalla Lazio." "Da presidente di Lega, non posso che confermare la totale fiducia nell'operato della classe arbitrale e metterla in dubbio mina fortemente, questo sì, la credibilità del sistema e non è tollerabile", ha aggiunto. "Ci può stare che un club si senta danneggiato da alcuni episodi, ma come sappiamo gli errori arbitrali fanno parte del gioco del calcio così come gli errori degli attaccanti, dei difensori e dei portieri e come tali vanno accettati senza pregiudizi - ha continuato -. Se poi si ritiene, come scritto nella lettera, che si tratta di ìuna sequenza di episodi che, per frequenza, natura e impatto, non è più archiviabile come casualità' allora il discorso è diverso. Se si sostiene che c'è un disegno dietro, la strada è quella della denuncia nelle sedi competenti".

Serie A a 18 squadre - "L'ipotesi di una Serie A a 18 squadre è definitivamente tramontata? Non riguarda solo la Serie A, ma tutto il movimento calcistico professionistico - ha spiegato Simonelli -. Il 15 gennaio la Federazione ha convocato a Roma un tavolo di lavoro con le leghe sulle riforme dei campionati".

Supercoppa italiana, si torna al passato - Addio Riad, forse si torna alla finale unica per la Supercoppa. E' questa l'idea di Ezio Maria Simonelli, che però precisa che a decidere deve essere il Consiglio di Lega. "Non abbiamo più il vincolo della doppia semifinale - ha spiegato il presidente della Serie A -. Il prossimo anno si giocherà la Coppa d'Asia a Riad e i sauditi, pur avendo ancora un'edizione contrattualizzata, hanno già detto che rinunceranno. Saremo liberi di scegliere luogo e formato. La mia idea è quella di tornare alla formula classica: finale unica tra vincitrice del campionato e vincitrice Coppa Italia. Se si andrà verso la finale unica, la data potrebbe anche essere all'inizio del campionato, come in passato. Ma sono scelte che riguardano il Consiglio di Lega, come del resto anche il luogo della finale". A Riad ha fatto discutere la foto di De Laurentiis seduto sui gradini dello stadio e non in tribuna autorità al suo fianco. "Sbavature diplomatiche? No, assolutamente. Era nel royal box, aveva lasciato il suo posto alla figlia Valentina. Ha preso un posto normale in tribuna: essendo scaramantico, in quel momento si è seduto sulla gradinata e visto che la semifinale era andata bene per il Napoli ha preferito sedersi sempre lì. Nessuno sgarbo".

Nazionale e Mondiali - Il presidente della Serie A ha parlato anche dei play off della nazionale per i Mondiali. "Da parte di tutti i club, c'è la massima volontà di aiutare Gattuso. Spostare una giornata di campionato è molto difficile, il calendario è molto serrato. Sullo stage le società hanno dato la loro disponibilità. Da parte nostra cercheremo di fare il possibile per aiutare il ct, se lo merita". Per il 2026, insomma, l'auspicio e' "che la Nazionale ci porti finalmente a rigiocare il Mondiale e che poi si possa fare un Mondiale degno della nostra tradizione".