UOMO MERCATO

Genio in campo, incubo per i suoi allenatori: perché gli addii di Cancelo sono sempre al veleno

Inzaghi è solo l'ultimo tecnico con cui il terzino ha rotto: prima di lui Spalletti, Guardiola e Allegri

di Redazione

Il curriculum di Joao Cancelo racconta alla perfezione le due facce del portoghese: soltanto pochi calciatori possono vantare di aver giocato per Benfica, Valencia, Inter, Juventus, Manchester City, Bayern Monaco e Barcellona, anche perché, solitamente, quando un giocatore di questo calibro arriva in un top team, tende a restarci a lungo. Cancelo invece, per un motivo o per un altro, è sempre arrivato alla rottura con i suoi allenatori. Ormai la lista è lunghissima: da Spalletti a Simone Inzaghi passando per Pep Guardiola

FERRI CORTI CON INZAGHI

L'ultimo della lista è Simone Inzaghi. Il rapporto tra il portoghese e il tecnico dell'Al Hilal è durato pochissimo. A fine agosto, alla prima partita del campionato saudita, con la sua squadra in vantaggio per 2-0, Cancelo è andato su tutte le furie per una sostituzione a una manciata di minuti dalla fine: pugni e calci alla panchina che a Inzaghi non sono proprio andati giù. Da quel momento l'esterno è stato utilizzato pochissimo e la voglia di lasciare Riyadh è aumentata giorno dopo giorno.

LA LITE CON GUARDIOLA

Le panchine erano già state motivo di screzio con un altro suo allenatore, Pep Guardiola ai tempi del Mancheser City. Cancelo era il segreto di pulcinella del calcio dello spagnolo, uno dei maggiori esponenti del "guardiolismo": un terzino tecnico capace non solo di agire sul binario laterale ma anche di entrare dentro al campo per creare superiorità e trame di gioco. Poi però, l'ascesa di Rico Lewis ha messo in dubbio la sua titolarità.
Secondo quanto racconta il The Athletic, lo scontro della rottura definitiva si sarebbe consumato alla vigilia di un match di FA Cup contro l'Arsenal: Cancelo ha appreso di non essere negli 11 ed è andato a muso duro da Guardiola per chiedergliene conto. Lo scontro verbale molto acceso ha portato all'addio del portoghese, spedito da Pep in "esilio" al Bayern Monaco e bollato come "cattivo esempio"

SCONTRO "TATTICO" CON SPALLETTI

E dire che Cancelo per Guardiola era disposto a tutto o quasi. Perfino giocare da terzino sinistro: un'idea tattica che aveva compromesso il suo rapporto con Luciano Spalletti. Ai tempi dell'Inter il tecnico di Certaldo aveva provato a convincere il portoghese della possibilità di agire anche sulla corsia mancina, quella che teoricamente non sarebbe di sua competenza, per entrare con frequenza dentro al campo. Il giovane Cancelo non ne volle sapere: scontro frontale e addio all'Inter, che tra l'altro difficilmente in quel momento storico avrebbe potuto permettersi il suo riscatto dal Valencia per circa 35 milioni di euro. 

PROBLEMI CON ALLEGRI

CONAd approfittare dell'empasse fu la Juventus di Beppe Marotta che, con un'offerta da 40 milioni lo portò a Torino. L'avventura del portoghese in bianconero durò appena una stagione: Cancelo fu tra i protagonisti, ma si vocifera che Allegri non gradisse la sua scarsa disciplina tattica e la tendenza a staccare la spina mentalmente.

TENSIONI CON I TIFOSI

Anche fuori dal campo però, negli anni, il portoghese ha dimostrato un carattere fumantino: dal litigio con i tifosi del Barcellona che gli chiedevano autografi fino all’ultimo episodio in aereo con l'aggressione a un tifoso che lo stava riprendendo con il cellulare