Champions League, nel 2019 l'edizione americana

Affiancherà Libertadores e coppa Concacaf unendo Nord, Centro e Sud America

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La Champions League sbarcherà in America. Ma non sarà la solita tournée della squadra vincitrice o della coppa, bensì una vera competizione che unirà i continenti americani ma affiancherà (e non sostituirà) Copa Libertadores e la Coppa Campioni del Centro e Nord America. Un torneo con 64 squadre, della durata di 7 mesi, con in palio 30 milioni di euro per la squadra vincente e che vedrà la luce non prima del 2017.

L'Americas Champions League (nome provvisorio) è nata da un'idea del manager italiano Riccardo Silva, fondatore della Mp&Silva (società che distribuisce i diritti esteri della serie A e ovviamente distribuirà all'estero quelli del nuovo torneo), e potrà proporre partite di fascino come River Plate-Los Angeles Galaxy o San Paolo-New York City. Al momento è arrivato il benestare delle federazioni del nord-centro-sud America e il sì di squadre importanti come Boca Juniors, San Lorenzo de Almagro, Racing, Independiente, River Plate, Flamengo, Corinthians e San Paolo.

La prima bozza di progetto, che punta a essere realizzato nel 2017 ma può slittare al 2019, prevede 14 squadre brasiliane, 16 statunitensi/canadesi, 10 argentine, 8 messicane e le restanti suddivise tra le altre nazioni. Il tabellone prevederebbe subito scontri diretti, niente gironi e i match sarebbero andata e ritorno: l'Americas Champions durerebbe 7 mesi e a ogni squadra partecipante andrebbero 5 milioni.

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