Le prove generali di superamento della crisi sono andate in scena a Milanello. Nei vialetti alberati del centro sportivo rossonero Sinisa Mihajlovic e Adriano Galliani si sono confrontati per una buona mezzora. Una lunga chiaccherata che ha sostanzialmente messo a fuoco un paio di concetti semplici per provare a reagire: uno riguarda un cambiamento tattico, l'altro la fiducia a due senatori messi forse troppo frettolosamente da parte.
Iniziamo dal primo aspetto. Il
4-3-1-2, il modulo preferito dal tecnico ma anche dallo stesso
Silvio Berlusconi, al momento non sembra essere il più adeguato a una squadra che denota parecchie amnesie, soprattutto difensive.
Honda, Suso, ma pure lo stesso
Bonaventura, hanno deluso nel ruolo di trequartista. In attesa di capire se
Boateng - reinventato alle spalle delle punte da
Allegri - possa essere l'uomo giusto.
Proprio il ghanese sarà testato nell'amichevole di Monza (
ore 18, esclusiva di Premium Sport). Contro il Torino si va verso un più solido
4-4-2 con due big che potrebbero ritornare. L'esperienza di
Mexes, che il presidente in persona ha trattenuto quando ormai sembrava prossimo alla Fiorentina, sembra essere la chiave per vedere finalmente emergere tutte le qualità di
Romagnoli che, sia con
Zapata che con
Rodrigo Ely, ha dato segnali di titubanza.
Compattata la difesa con il possibile ritorno di
Abate, ecco che il secondo intervento riguarda il centrocampo dove il solo
Montolivo non basta e salgono quindi le chance di rivedere in campo dal primo minuto
De Jong, con
Bonaventura e
Bertolacci sulle corsie laterali.
Balotelli, pungolato da Conte in chiave nazionale, può dare la spallata decisiva allo svogliato
Luiz Adriano per formare una coppia più efficace con
Bacca. Una piccola ma significativa rivoluzione sembra essere iniziata