Ultima apparizione il 27 settembre a Genova. Novanta minuti in campo contro il Genoa, titolare per la seconda volta consecuiva dopo il match di cinque giorni prima con l'Udinese. E prima del Friuli 29 minuti contro l'Inter e altri 20 contro il Palermo. Questo il minutaggio di Mario Balotelli con il Milan. Dal 28 settembre l'ex Liverpool ha smesso di allenarsi coi compagni, svolgendo solo lavoro personalizzato, per lo più in palestra.
Principio di pubalgia, ecco cosa sta fortemente limitando l'attaccante rossonero: problema fastidioso, subdolo, da maneggiare con grande cautela. Principio appunto. Avvisaglie di un qualcosa che va allora affrontato con pazienza perché non degeneri. La settimana pre-Napoli, poi quella della sosta per l'impegno della Nazionale e ora quella che porta alla sfida con il Torino: il fastidio c'era e il fastidio per ora - per quanto ridotto - rimane.
Tant'è che anche oggi, alla ripresa degli allenamenti, Balotelli ha lavorato da solo seguendo un terapia personalizzata: per la sfida di sabato difficile possa recuperare. Ma difficile, in verità, è fare previsioni - anche più rosee, si intende - proprio per il carattere subdolo della pubalgia. Miha nel frattempo aspetta. Spera. Perché di Balotelli - di quello visto a nel derby, rivisto a Udine e poi anche a Marassi col Genoa - ha tremendamente bisogno.
Milan, Balotelli ancora a parte: il principio di pubalgia ferma SuperMario
Alla ripresa degli allenamenti lavoro personalizzato per l'attaccante rossonero
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