Maradona fa 55 anni: auguri Pibe de Oro

Il 30 ottobre 1960 nasceva 'o cchiu gruoss. Con il suo talento ha fatto innamorare generazioni di tifosi

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Il più grande compie 55 anni. A Napoli, come in Argentina e non solo, oggi è Natale. Il 30 ottobre del 1960 a Lanus, quartiere di Buenos Aires, nasceva Diego Armando Maradona, il miglior argentino di sempre, per molti il miglior calciatore di sempre. Un figlio di Napoli, del Napoli e del calcio come lo conosciamo che ha fatto innamorare generazioni con talento puro ed eccessi dentro e fuori dal campo che lo hanno reso unico e immortale.

Dici Maradona a Napoli e quasi scattano le lacrime. Sarri ne è un esempio lampante e con le recenti dichiarazioni ha reso benissimo l'idea di cosa sia il Pibe de Oro per il popolo azzurro. Un monumento, una divinità, forse qualcosa di più. E' 'a museca, oggi che fa 55 anni più che mai, e di canti e balli la città partenopea sarà invasa nella festa organizzata dal Museo Maradona. In tutto il mondo, però, si festeggia il mito, vera e propria leggenda del calcio che ha appassionato - e continua ad appassionare - vecchie e nuove generazioni di tifosi. Con uno stile di vita sempre al limite, in bilico tra lo stravagente e l'eccesso, il lecito e l'illecito e con una personalità in grado di lasciare tutti a bocca aperta anche ora che si districa tra Dubai e questioni politiche. Ma mai quanto in campo.

Lì è ancora capace di fare innamorare a diciotto anni dal suo ritiro. Tutti. Chi ne ha goduto dal vivo e chi, oggi, è assetato delle sue prodezze via web. Ha lasciato agli amanti dello sport più bello del mondo un'eredità infinita, una fonte di ispirazione perpetua per chi, da Napoli a Buenos Aires toccando i più piccoli e sperduti villaggi del globo, vive e sogna di calcio. Dal "gol del secolo" contro l'Inghilterra a Messico '86 a quello della rovina alla Grecia durante Usa '94 che ha umanizzato la divinità mostrandone tutta la debolezza, citare episodi in particolare è praticamente impossibile per quella che a tutti gli effetti è stata ed è un'icona del calcio mondiale.

Ma è proprio in quella cavalcata coast-to-coast che è racchiuso il magico mondo di Maradona. In quella corsa, in quei dribbling agli inglesi ancora più che nella "mano de Dios" è racchiusa l'essenza e il mistero del gioco del calcio. Un'estrema sintesi di genio e ponderatezza, istinto e ragione, muscoli e cervello, individualismo e altruismo ma anche talento utilizzato con straordinaria normalità. Maradona tutto poteva in campo, tutto muoveva col suo sinistro. Palla ricevuta di spalle a centrocampo, controllo e dribbling in giravolta per evitare il fallo e mandare a vuoto due avversari (non uno, due); accelerazione, cambio di direzione e inserimento di straordinaria violenza sportiva in area; ancora slalom nella difesa di Sua Maestà e, cadendo, tocco di sinistro in rete dopo aver eluso Shilton in uscita. Dieci secondi, sessanta metri percorsi, sei avversari superati e 15 tocchi di palla. Il calcio, la fusione tra consapevolezza e istinto che lo ha reso il più grande di sempre.

'O cchiù gruoss compie 55 anni. Cinquantacinque è la musica nella smorfia napoletana. E allora via alle danze per il Natale calcistico a 55 giorni, manco a dirlo, da quello più festeggiato. L'altarino di via San Biagio è già agghindato a festa: erano 80mila il 5 luglio 1984 al San Paolo per il suo arrivo in azzurro, adesso sono milioni sparsi per il mondo. Tanti auguri Pibe de Oro.

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