Nell’affollato Saloon delle zone alte di classifica ci sono due nuovi sceriffi. Il bello ed elegante Paulo Sousa, l’uomo in tuta ma tecnologico, Maurizio Sarri. Fiorentina e Napoli sono lo specchio dei loro tecnici che ora sono gli idoli della piazza ma hanno dovuto sconfiggere, prima degli avversari sul campo, scetticismi e critiche. Paulo Sousa, ha dovuto fare i conti anche con il suo passato bianconero, con i tifosi viola che chiedevano addirittura riti di degobbizzazione. Senza physique du role il Sarri, colpevole, suo malgrado di essere arrivato al calcio che conta troppo tardi, accusato di non avere il carisma per tenere testa a una piazza come Napoli. E invece.
Critici zittiti, scettici travolti dai numeri. Paulo Sousa ha vinto 9 partite perdendone 3, perché il suo tiki taka non ammette la rinuncia al gioco, la sua viola gioca per vincere sempre e contro chiunque. Ha rilanciato Ilicic, anche lui poco amato dalla piazza. Ha rigenerato Marcos Alonso, ha avuto la personalità e il coraggio di gestire Pepito Rossi puntando su Nicola Kalinic, capocannoniere viola, grazie anche alla clamorosa tripletta in casa dell’Inter.
Maurizio Sarri, sempre in tuta, ma con taccuino e computer a portata di mano, e con il drone sopra la testa è partito lento. Sconfitta con sassuolo e pareggi con Sampdoria ed Empoli con 6 gol subiti. Poi la svolta. Il passaggio al 4-3-3 con Jorginho in regia, Allan e Hamsik ai lati, e lì davanti Insigne al record di gol in A, Gonzalo Higuain di nuovo con il sorriso e capocannoniere. Risultato? Sette vittorie e due pareggi nelle ultime 9 partite, 17 gol segnati solo due subiti. Napoli già qualificato ai sedicesimi di Europa League, Fiorentina che dopo un paio di passi falsi sta recuperando. Sousa e Sarri sono i nuovi eroi, Firenze e Napoli li amano.