Non è la prima volta (ma speriamo sempre che sia l'ultima) che il terrorismo colpisce il mondo dello sport. L'esterno dello Stade de France è solo l'ultimo teatro della follia terrorista, uno dei punti presi di mira dai sostenitori dell'Isis che hanno messo in ginocchio Parigi. Sono passati 43 anni dal primo attacco terroristico portato al mondo dello sport, nel corso delle Olimpiadi di Monaco 1972, e ogni volta fa sempre più male quando gli attacchi vengono portati al cuore dello sport.
E' ai Giochi Olimpici del 1972 a Monaco di Baviera che il mondo dello sport conosce per la prima volta la malvagità e la vigliaccheria del terrorismo. Un commando dell'organizzazione palestinese Settembre Nero irruppe all'interno del villaggio olimpico negli alloggi destinati agli atleti israeliani, uccidendo subito due atleti e prendendo in ostaggio altri nove membri della squadra. Un successivo tentativo di liberazione da parte della polizia tedesca portò alla morte di tutti gli atleti sequestrati, di cinque terroristi e di un poliziotto tedesco.
Ventisei anni dopo Monaco, è ancora una sede delle Olimpiadi a finire nel mirino dei terroristi. Il 27 luglio, durante un concerto gratuito al Centennial Park di Atlanta in omaggio ai Giochi, esplode una bomba rudimentale che causa 2 morti e oltre 100 feriti. Solo 7 anni dopo, nel 2003, viene arrestato l'autore: Eric Robert Rudolph, appartenente al movimento "supremazia bianca" e militante dell'"Esercito di Dio". Il motivo? Per sostenere una campagna contro l'omosessualità e l'aborto.
E' il penultimo giorno della manifestazione iridata, in pista ci sono le 108 cicliste iscritte al Mondiale su strada di San Sebastian, in Spagna. Alle 14.58, la zona vicina al traguardo viene scossa da un fortissimo boato: una bomba magnetica comandata a distanza, nascosta sotto un'automobile parcheggiata, esplode mentre sta passando un convoglio della Guardia Civil. L'attentato, rivendicato dai terroristi baschi dell'Eta, provoca 4 feriti.
Il 1° maggio 2002, giorno del grande Clasico Real Madrid-Barcellona, esplodono nella capitale spagnola due autobombe vicino allo stadio Santiago Bernabeu: nessuna vittima ma i feriti sono circa una ventina. A rivendicare l'attacco è ancora l'Eta.
Il cricket (purtroppo) è uno dei bersagli preferiti dal terrorismo islamico. Nel maggio del 2007, la Nuova Zelanda è costretta a rinunciare al test contro il Pakistan dopo che un'autobomba esplode a Karachi, di fronte all'hotel dove alloggiava, provocando la morte di 13 persone.
Alla vigilia della partenza, la Parigi-Dakar del 2008 viene annullata per la prima volta nella storia dagli organizzatori. Nessun attentato, ma a causare il blocco il fortissimo rischio di attentati, visto che la corsa avrebbe dovuto toccare paesi come la Mauritania in cui si era ben radicato l'estremismo.
Il 6 aprile 2008 in Sri Lanka avviene uno degli attacchi più sanguinosi nello sport. A Weliveriya, 20 chilometri dalla capitale Colombo, viene organizzata una maratona per il capodanno singalese. Un militante delle Tigri Tamil si fa esplodere in mezzo ai partecipanti: 15 morti, tra cui il ministro dei trasporti dello Sri Lanka Jeyarai Fernandopulle e l'ex atleta olimpico K.A. Karunaratne, e oltre 100 feriti il triste bilancio.
Il 3 marzo 2009 un autobus con a bordo i membri della squadra di cricket dello Sri Lanka viene preso d'assalto da 12 terroristi vicino allo stadio di Lahore, in Pakistan. Sei giocatori rimasero feriti, sei poliziotti pakistano e due civili furono uccisi.
Il primo gennaio 2010 a Shah Hasan Khel in Pakistan un kamikaze si lancia con la sua auto piena di esplosivo tra la folla durante una partita di pallavolo. Il conteggio delle vittime è da brivido: 105 morti e più di 200 feriti.
Nel gennaio del 2010, il pullman con a bordo la Nazionale del Togo viene mitragliato nella regione di Cabinda, nei pressi della frontiera fra il Congo e l'Angola, il Paese che ospitava la Coppa d'Africa di calcio. Nell'attentato, rivendicato dal Fronte di liberazione dell’enclave di Cabinda, che si batte dal 1975 per l’indipendenza del territorio che si trova tra la Repubblica democratica del Congo e il Congo-Brazzaville, morirono 3 persone tra cui un assistente del ct togolese. Nove i feriti.
Il 15 aprile del 2013 il sangue scorre alla celebre Maratona di Boston. Due bombe esplosero a pochi metri dal traguardo, causando la morte di 3 persone (tra cui un bimbo di 8 anni) e oltre 260 feriti. I responsabili sono due fratelli ceceni, Džochar e Tamerlan Carnaev. Il primo è stato condannato a morte il 15 maggio 2015, mentre il secondo venne ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia.