La Fiorentina avrà anche pareggiato e perso il primo posto, scivolando a due punti dall'Inter, ma Firenze può continuare a sognare grazie ai gol di Nikola Kalinic. Appena entrato in campo nella ripresa, una sua doppietta ha salvato la squadra di Paulo Sousa da una clamorosa sconfitta casalinga nel derby contro l'Empoli. E ha pure sfiorato la tripletta (già messa a segno a San Siro contro l'Inter, era il 27 settembre), ma il suo bolide si è stampato sulla traversa. Ora sono 9 i gol in campionato del croato, acquistato per 5,5 milioni di euro dal Dnipro (finalista di Europa League), secondo nella classifica marcatori alle spalle di Higuain.
E Firenze ora sogna lo scudetto, come ai tempi di Gabriel Omar Batistuta, rimasto nei cuori di una città intera, prima di trasferirsi alla Roma e vincere davvero il campionato. Certo, il paragone è ancora prematuro, ma sta di fatto che la Fiorentina oggi lotta per lo scudetto come ai tempi del centravanti argentino, capace di segnare 207 gol in 331 partite. Prima di lui, i tifosi viola aveva sognato con la coppia Roberto Baggio-Stefano Borgonovo, 29 gol in due dei 44 totali nel 1986-87.
Tra Batistuta e Kalinic, la Fiorentina ha avuto altri grandi attaccanti. Enrico Chiesa (ma nella sua seconda stagione, 2000-2001) aveva messo a segno 22 reti e dopo di lui Adrian Mutu 33 centri tra il 2006 e il 2008. Come non ricordare Alberto Gilardino (19 gol al primo anno, poi 15 al secondo e 12 al terzo) e, soprattutto, Luca Toni che nel 2005-2006 aveva guidato la Fiorentina al quarto posto (poi annullato dopo le sentenze di Calciopoli, a favore del Chievo) con 31 gol in 38 presenze. Ma mai la Fiorentina si era ritrovata così in alto, sognando lo scudetto grazie ai gol di Kalinic, che ricorda l'entusiasmo dei tempi di Batistuta.
La Fiorentina sogna con Kalinic, il nuovo Batistuta
Firenze sogna lo scudetto grazie ai gol del croato
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