Sessanta. Tanti gli anni che compie Alessandro Spillo Altobelli. Uno dei più grandi attaccanti di sempre, della storia dell'Inter e del calcio più in generale. Tecnico, elegante, raffinato di piedi e velenoso in acrobazia. Undici stagioni all'Inter, 466 presenze e 209 gol, uno Scudetto e due Coppe Italia. Un vero cuore nerazzurro che l'annata passata alla Juve (stagione 88/89) non ha contaminato: "Diciamolo con chiarezza - ha precisato Spillo intervenuto a 4-4-2, la trasmissione pomeridiana di sportmediaset.it - io non volevo certo andare via dall'Inter. E' stato Trapattoni che non mi voleva più: non andavo d'accordo con lui, giocai l'Europeo in Germania e rimasi per tre mesi senza squadra finché arrivò la Juve. Ma io mai e poi mai sarei andato via dall'Inter".
Detto questo, si passa all'attualità e all'Inter capolista che lunedì affronta il Napoli. "La squadra di Mancini è una piacevolissima sorpresa, è in testa con merito. Forse non è la squadra che gioca meglio ma è ben messa in campo, subisce poco e sfrutta bene le occasioni che crea". Segna poco però, con Icardi che oggi come oggi suda per trovare un posto fisso da titolare. "Se hai un come Icardi devi metterlo nelle condizioni di giocare sfruttando le sue caretteristiche. Lui è uno che segna, punto e basta. Non devi metterlo in discussione: un attaccante deve sentire la piena fiducia della società, dell'allenatore e dei compagni. E l'Inter non può discutere Icardi, altrimenti finirà che se ne andrà presto e perderà un altro grande attaccante come in passato ha già perso gente come Boninsegna, come me, come Vieri, come Ronaldo...".
Parla chiaro Spillo, che nel paragone Higuain-Icardi non si sbilancia: "Il Pipita è un grande, è fortissimo ma Mauro non può essere considerato da meno. Ripeto, devi metterlo nelle condizioni di sfruttare le sue caratterisitiche. Quando ha i palloni giusti, statene certi, lui non sbaglia".