Venezuela, caos Nazionale: in 16 rinunciano

Rottura totale tra i calciatori e la Federazione

La nazionale del Venezuela è nel caos, dopo che 16 giocatori si sono ammutinati con una dura lettera contro i vertici federali. La presa di posizione è la diretta reazione alle accuse lanciate giovedì scorso dal presidente federale, Laureano Gonzalez, secondo cui i giocatori avrebbero cospirato per far cacciare l'attuale ct Noel Sanvicente. I calciatori sono disposti a tornare sui loro passi solo con un cambio totale della dirigenza.

Il primo a ritirarsi dalla Vinotinto è stato difensore Fernando Amorebieta, a cui poi si sono aggiunti altri 15 compagni: i senatori Vizcarrondo, Rondon, Seijas, Rincon, Fedor e Cichero, oltre a Lucena, Rosales, Gonzalez, Perozo, Martinez, Falcon, Vargas, Guerra e Santos.

L'attacco dei calciatori alla Federcalcio è totale. "A differenza del comportamento di alcuni dirigenti - si legge nel comunicato - abbiamo sempre conservato la voglia di lottare fino all'ultimo punto per ottenere il nostro obiettivo principale: qualificarci al Mondiale di Russia 2018, sapendo bene cosa questo possa significare per noi. Mentre la Federazione Venezuelana viene comandata dagli attuali dirigenti, il nostro sogno di partecipare ad un mondiale viene compromesso dalla mancanza di capacità che sinora è stata mostrata in generale".

I dissidenti hanno deciso di rinunciare ai loro compensi per beneficienza. "Ripetiamo nuovamente che non è negoziabile la nostra integrità, e che il danno fatto può essere solo riparato rinnovando la dirigenza della FVF - conclude il comunicato - Non possiamo continuare in un ambiente danneggiato da questi dirigenti. Allo stesso tempo, vogliamo comunicare che i soldi percepiti in questo periodo e quelli che ci saranno riconosciuti verranno destinati ad una fondazione che stiamo creando insieme ai giocatori qui nominati, con l'obiettivo di aiutare i nostri giovani e sviluppare scuole sportive nel nostro paese".