Duecentottanta partite con la Roma, 16 gol, uno Scudetto e una Supercoppa italiana. Ma, soprattutto un legame d'amore solido e sincero coi colori giallorossi, tanto da organizzare per il 29 dicembre un grande evente dedicato ai tifosi: "Voi siete leggenda", una partita all'Olimpico con tutte i grandi della storia romanista, coi protagonisti dello scudetto del 1983 e di quello del 2001, per riavvvicinare club, squadra e tifosi. Questo Vincent Candela, intervenuto il giorno dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League a 4-4-2 per parlare del momento paradossalmente delicatissimo del suo ex club: avanti in Europa, nella top sixteen continentale per la prima volta dopo cinque anni ma contestato pesantemente dai tifosi all'Olimpico al termine della partita col Bate: “I fischi dei tifosi fanno male. Ero allo stadio e mi è dispiaciuto, ma niente avviene per caso. L’importante era la qualificazione ma ora la squadra deve capire cosa non va. A Roma non c’è l’abitudine di vincere, servono unità e compattezza tra tifosi, squadra e società"
Molti, tifosi e non, si chiedono però se Garcia abbia ancora in mano il controllo della situazione: "Qualcosa gli è scappato di mano altrimenti non avrebbe sbagliato le ultime gare in campionato. Le colpe comunque non sono solo sue. Napoli-Roma decisiva per il suo futuro? Non c’è niente di sicuro, la partita di Napoli è fondamentale per lo scudetto anche se è ancora presto. La Roma non ha avuto molto tempo per prepararla ma secondo me è più forte degli azzurri".
Una Roma a cui maca tanto il Capitano: "Quanto pesa l’assenza di Totti? La prima partita in cui è mancato Totti la squadra ha perso contro la Sampdoria e a me sarebbe piaciuto vederlo a bordo campo in giacca e cravatta. Mi sarebbe piaciuto vederlo insieme alla squadra, è un pezzo di Roma, secondo me a livello di pensiero è ancora il più forte in Italia. Con la sua intelligenza può far segnare chiunque. Però se non c’è e non si sente, è un problema. La frattura tifosi e società? Un presidente internazionale come Pallotta non penso che dica cose non vere. Se ha detto che è dalla parte dei tifosi ci credo, voglio crederci, sarebbe da folle non tentare di ricompattare tutto l’ambiente. Nell’anno dello scudetto c’è stata una contestazione a inizio anno, eravamo consapevoli di aver sbagliato la partita di Coppa Italia. Le critiche dei tifosi fanno parte di questo mestiere, io la passione per il calcio c’è l’ho anche grazie ai tifosi. A certi livelli capita di essere applauditi o fischiati, ci stanno anche le contestazioni. E’ peggio quando i tifosi non si fanno sentire"
"Una previsione per gli ottavi? Dipenderà da come starà la Roma a febbraio, se dovesse essere prima in classifica con Dzeko che ha fatto tanti gol allora potrebbe giocarsela, in questo momento è difficile prevedere come starà. Ma non credo che l’obiettivo di quest’anno sia vincere la Champions. La crisi di Dzeko? Sta avendo difficoltà in questi mesi, non è il giocatore ammirato in Germania e in Inghilterra ma bisogna dargli tempo. Anche Platini fece fatica all’inizio all’Italia".
"La favorita per il campionato? Quest’anno per me sarà una lotta tra Inter e Roma. Mancini è un vincente, sa come far rendere al massimo i giocatori. All’inizio non giocava benissimo ma i risultati stanno arrivando. La Juve rimane molto forte però dopo 4 anni di vittorie un calo è fisiologico, anche i bianconeri sono umani e secondo me quest’anno non lotteranno per lo Scudetto. I viola? Anche con Montella la Fiorentina giocava bene. Quest’anno hanno preso un gran centravanti, Paulo Sousa è un bravissimo allenatore, già nel Basilea aveva fatto bene. Ha detto che vincerà la Champions nei prossimi cinque anni? Bisogna capire con che squadra, farlo con la Fiorentina sarebbe una cosa straordinaria".