Un passato da ex. Un amore sempre dichiarato per i colori biancocelesti e, non da meno, per quelli azzurri. Laziale di nascita e napoletano per meriti, Bruno Giordano - oggi allenatore in Ungheria del Tatabanya, formazione in cui milita anche Tommaso Rocchi - ha parlato a 4-4-2 del momento delicato della Lazio e di quello invece molto più roseo del Napoli. "La squadra di Sarri gioca sicuramente un ottimo calcio. In Europa League ha fatto bene, ma altra cosa sarebbe la Champions, e in campionato ha finalmente i numeri per tornare a vincere. Una squadra ben strutturata, con un ottimo allenatore, intelligente e preparato, e un attaccante fenomenale come Higuain".
Altra situazione, si diceva, quella della Lazio, oggi pesantemente contestata dai tifosi a Formello, con il presidente Lotito sul banco degli accusati e Pioli in bilico: "L’Italia è il mio Paese ed è ovvio che in futuro desidererei tornare ad allenare lì ma purtroppo spesso da noi la pazienza è poca. Allenerei qualsiasi squadra, ma Lazio e Napoli sono nel mio cuore: allenarle un giorno sarebbe un sogno, come chiudere il cerchio di una carriera da giocatore prima e allenatore poi. Il coraggio di allenare la Lazio in questo momento? Mi viene da ridere quando si parla di coraggio in queste situazioni: ci vuole coraggio ad allenare nelle serie minori o in campionati come quello ungherese, non in Serie A. La mia vita, comunque, è sempre stata piena di coraggio.
"La contestazione al presidente Lotito? L’anno scorso si sono sprecati gli applausi per la stagione andata bene e quest’anno fischiano, fa parte del calcio. Ad ogni modo deve toccare tutti, non solo Lotito. È vero che il presidente è quella figura che detta la linea societaria, avalla le scelte, ma sono responsabili anche il direttore e i giocatori. Spero che questa contestazione possa risvegliare la coscienza di tutti, perché in questi quattro mesi si è vista una Lazio un po’ bruttina".