Napoli, anche motivi di mercato dietro la rivolta

Callejon-Mertens possono partire subito, Insigne in bilico. I casi Allan e Koulibaly

L'ammutinamento post-Salisburgo sembra aver scoperchiato il vaso di Pandora in casa Napoli: società e tifosi arrabbiati con la squadra, Ancelotti uomo solo in mezzo alla mareggiata e gli stessi giocatori che meditano scelte clamorose magari a partire da gennaio. Il ritiro è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso di una situazione interna non idilliaca già da inizio stagione, anzi la rivolta stessa potrebbe essere nata proprio da malesseri di mercato.

Se questa è la cornice, Il Mattino dipinge il quadro anche nei dettagli. Si parte dal capitano Insigne: non un intoccabile, tanto che in estate sarebbe potuto partire a fronte di un'offerta congrua che, secondo De Laurentiis, non è però mai arrivata. Le frizioni con Ancelotti e la mediazione di Raiola sono servite solo a calmare gli animi ma non a risolvere la situazione: contratto in scadenza 2022, a giugno o si parlerà di rinnovo o sarà addio.

Se per Insigne saranno decisive i prossimi sette mesi, Callejon e Mertens potrebbero anche valutare una partenza a gennaio. Entrambi in scadenza 2020, con le parole di De Laurentiis che sembrano un macigno sul loro futuro: "Gli ho fatto un proposta ma per me sono strapagati per l'età che hanno. Se vogliono andare via per più soldi non mi opporrò". Ecco perché tornano di moda le opzioni Cina anche se due come lo spagnolo e il belga potrebbero far molto comodo anche in Serie A, ad Inter (viste le richieste di Conte) e Milan (che ha bisogno di esperienza) su tutte.

Infine molta attenzione ad Allan, che lo scorso gennaio aveva visto sfumare il passaggio al Psg (mettendoci qualche mese a rientrare mentalmente nel progetto Napoli), e Koulibaly, blindato da una clausola da 150 milioni ma sul quale De Laurentiis in tempi non sospetti aveva detto: "Prima o poi sarò costretto a venderlo, come Fabian Ruiz". Il centrocampista spagnolo, infatti, è già nel mirino di Real Madrid e Barcellona...