NAPOLI

Napoli, intrusi in casa Allan: tentato furto o intimidazione?

Dall'abitazione del brasiliano sembra non sia stato sottratto nulla

Tentato furto ieri pomeriggio in casa del centrocampista brasiliano Allan, uno dei presunti 'rivoltosi' del Napoli che in settimana si sono opposti al ritiro ordinato della società. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, intervenuti sul posto, sconosciuti si sono introdotti al secondo piano della villetta dove Allan vive con la famiglia a Pozzuoli. In quel momento solo il brasiliano era assente mentre la moglie si trovava a un piano diverso dell'abitazione. Successivamente i due si sono accorti dell'intrusione, hanno chiamato il 112 e i militari intervenuti hanno poi compiuto i rilievi del caso per ricostruire l'accaduto.

I carabinieri indagano per l'ipotesi di tentato furto - non è ancora chiaro cosa sia stato sottratto, pare tuttavia che il piano "visitato" sia stato messo profondamente a soqquadro - anche se non è esclusa la pista dell'intimidazione visto che già in passato si ricordano simili avvenuti in passato contro alcuni giocatori in concomitanza con momenti di tensione tra la squadra e gli ultrà. Ricordiamo che Allan, non al meglio della condizione, non è stato convocato da Ancelotti per la partita contro il Genoa.

LO SFOGO DELLA MOGLIE: "ADESSO BASTA"
Dopo la grande paura, la moglie di Allan, Thais, si è sfogata su Instagram:  "Credo che adesso si stia davvero esagerando e io non ne posso più, prima mio marito viene attaccato non per quello che fa in campo, ma per presunte accuse create ad arte da chi vuole distorcere la verità... e poi io vengo ogni giorno insultata sui social con parole dispettose.. questa settimana anche mentre faccio la spesa. Ieri sera si aggiunge questa paura enorme! Gente che entra nascosta in casa nostra in pieno giorno, con me da sola a casa, poi mettendo caos sporcando tutto nella stanza dei bambini, la nostra intimità violata... Miei figli che piangevano terrorizzati! Da quando siamo arrivati a Napoli siamo stati accolti benissimo, ma ora la gente non puo usare notizie false per fare cosi a una famiglia con bambini, questo non è calcio questo non è tifo..."

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