Prosciolti da ogni addebito. Il Tribunale nazionale antidoping ha scagionato gli atleti Fabrizio Donato, Daniele Greco, Daniele Meucci, Ruggero Pertile, Andrew Howe, Andrea Lalli, Anna Incerti e Silvia Salis, tutti atleti Fidal deferiti assieme ad altri 18 dalla Procura antidoping del Coni coordinata da Tammaro Maiello e dal vice Mario Vigna, a seguito dell'inchiesta 'Olimpia' della Procura di Bolzano. Per tutti, la Procura aveva chiesto 2 anni di squalifica.
Tradotto, degli otto atleti menzionati e finiti nell'inchiesta con l'accusa di "eluso controllo", Fabrizio Donato, Daniele Meucci, Ruggero Pertile e Anna Incerti saranno all’Olimpiade di Rio de Janeiro, rassegna per la quale hanno già ottenuto i minini per la partecipazione.
Il Tribunale ha disposto inoltre la trasmissione alla Procura antidoping. Domani la Prima sezione del Tribunale antidoping si riunirà allo stadio Olimpico per esaminare i casi relativi ad altri cinque atleti Fidal deferiti per eluso controllo: Matteo Galvan, Simone Collio, Claudio Licciardello, Daniele Secci e Giovanni Faloci. In totale gli atleti deferiti sono 26: le altre udienze si svolgeranno nel mese di aprile, ma la decisione presa oggi dal collegio presieduto da Carlo Polidori costituirà un importante precedente.
RIcordiamo che l'indagine 'Olimpia' aveva preso il via in seguito alla positività del marciatore Alex Schwazer, riscontrata nel luglio 2012, e riguardava i casi di mancata reperibilità ai controlli antidoping con l'accusa di elusione e richiesta di due anni di squalifica da parte della Procura. Mancata reperibilità dimostrata dagli atleti con la farraginosità dei sistemi Whereabouts che si occupavano della rintracciabilità dell'atleta.