Conte: "Non deve vincere la paura"

Gli attentati di Bruxelles il tema più caldo. Buffon: "Mi sono chiesto: 'Stanno diventando cose normali?'. Spero di no. Siamo sconvolti per quando è successo".

E' la vigilia di Italia-Spagna, ma a tenere banco sono gli attentati di Bruxelles. "Non facciamoci spaventare. Il calcio è festa - ha detto Conte -. Se subentra la paura è la fine di tutto. Bisogna alzare il livello di guardia e combattere questi atti orribili". Sul suo addio: "Mi sono sentito poco utilizzato, perché mi avevano promesso che avrei lavorato di più". Buffon: "Mia reazione meno forte che dopo Parigi. Non abituiamoci all'orrore".

E' difficile parlare di calcio quando succedono queste cose
"E' la seconda volta che capita, era già successo prima dell'impegno contro il Belgio e ora di nuovo dopo appena quattro mesi. E' difficile, ripercorriamo momenti difficili".

Buffon - C'è grande preoccupazione per gli Europei
"Penso che sia più che normale ed è un segnale che mi fa piacere, un modo per non abituarsi a qualcosa di disumano. Ieri la reazione che ho avuto non è stata così forte come a Parigi. Mi sono chiesto: 'Stanno diventando cose normali?'. Spero di no. Continuiamo a rimanere sconvolti per quando è successo".

C'è preoccupazione di voi ct e giocatori per Euro 2016?
"Come ha detto Gigi, ciò che sta accadendo adesso ci deve far alzare a tutti le antenne a livello di sicurezza. Europei e Mondiali sono manifestazioni di festa, i cittadini partecipano a una festa. Mi auguro che questi fatti non creino problemi a un evento che ha sempre portato gioia alla gente. Mi auguro ci siano una grande sicurezza e non ci si abitui a questi fatti: non bisogna mollare di un millimetro".

Cosa è cambiato dopo i fatti di Bruxelles?
"Sicuramente non può passare inosservato quello che è accaduto, ci ha sconvolti e allo stesso tempo ci spaventa. C'è un evento sportivo ed è giusto che ci sia. Dobbiamo concentrarci sull'evento sportivo, è una anche una risposta a chi ci vuole mettere paura. Ci siamo concentrati per preparare l'evento sportivo che deve essere una festa che non vogliamo farci rovinare".

Buffon - Casillas è per te un'anima gemella?
"Non è usuale incontrarsi così tante volte in un arco temporale così vasto. Siamo stati fortunati e anche furbi a scegliere un ruolo che ti fa durare più degli altri. Non siamo giocatori normali, abbiamo fatto qualcosa che ci ha fatto essere qui dopo così tanto tempo".

Che valore ha questa partita in vista di Euro 2016?
"Questo doppio impegno ha un grande valore, perché dopo non ci saranno altri impegni. Ho convocato giocatori che sono emersi dal campionato, volevo valutarli anche prima ma non è stato possibile. Devo valutare se i nuovi arrivati potranno essere utili già per l'Europeo. Sia con Spagna e Germania due test importanti".

De Rossi e Pirlo hanno possibilità di andare in Francia?
"Guarderò con attenzione sia al campionato italiano che agli Usa. Guarderò anche Giovinco. Ho già comunque delle mie idee sulle convocazioni".

Cosa vuoi vedere domani con la Spagna?

"Mi aspetto di vedere in campo quello che abbiamo provato in questi tre giorni di allenamento. Non è facile preparare una partita con persone che non vedi da tanto tempo. Affrontiamo una nazionale molto forte, tra le favorite di questo europeo. Mi attendo delle risposte, mancheranno diversi giocatori, ma dobbiamo approfittare di questa emergenza per avere delle risposte".

La formazione?
"Penso che la conoscete, oggi era tutto aperto, il vento non ci ha permesso di mettere i teloni. Questa domanda è una presa in giro (e ride, ndr).

Un'Italia con il 3-4-3 è un altro step importante per arricchire in giocatori?
Sì, è un ulteriore step che ci aspetto .Penso che agli Europei arriveramo con una squadra e non una selezione. I ragazzi sono delle spugne, cambiare i sistemi di gioco senza cambiare identità può essere un valore aggiunto. I ragazzi sono ottimisti e questo mi dà fiducia in cuor mio".

Buffon - Sembra che Buffon sia più rispettato in Italia, rispetto a quanto lo sia Casillas in Spagna.

"Il rispetto come persona e sportivo penso ci sia sia per me in Italia che per Iker in Spagna. Poi è normale che un giocatore che ha sempre avuto prestazioni mostruose e poi ha un po' di calo venga criticato. Ma è il bello, è uno stimolo. Ho sempre giocato in Nazionale per dare e ricevere il massimo. Un allenatore fa la scelte per vincere, se non dovessi giocare non ne farei un problema".

Buffon - Cosa ne pensi di Morata e del suo futuro

"Penso che dipenda dal Real Madrid, c'è una clausola di riscatto. Il volere del giocatore e del suo attuale club mi sembra irrilevante".

Buffon - Sei contento del record di imbattibilità in Serie A?
"Tantissimo. L'ho condiviso con tutti e soprattutto è un record per la Juve e i suoi tifosi. Per fortuna non l'ho fatto lungo e ora il nuovo stimolo è batterlo. Sono già a 42 minuti (e ride, ndr).

Sei convinto che il momento del tuo addio sia stato giusto?
"Penso di sì, anche voi mi avevate chiesto correttezza. Ciò che mi dispiace è che si cerchi sempre la polemica e il titolo ad effetto. Non c'è mai stato un giorno in cui mi sia pentito della mia scelta. E' un esperienza che ti dà un orgoglio smisurato. Mi sono sentito poco utilizzato, perché mi avevano promesso che avrei lavorato di più. Mi era stato promesso. Non ho mai voluto mancare di rispetto a nessuno. Per tanti ragazzi è un'esperienza unica. A giugno dovremo sentire che l'Italia soffia dietro di noi per colmare quel gap che c'è con qualche squadra davanti a noi".

Che senso ha parlare di calcio quando tra una settimana può succedere un altro attentato?
"Non dobbiamo farci spaventare. Il calcio è un momento di festa, reprimere per paura che possa succedere qualcosa penso sia la morte vera. Se subentra la paura è la fine di tutto, non usciremo più di casa. Bisogna alzare il livello di guardia e combattere questi atti orribili".