È Peter Sagan il trionfatore del centesimo Giro delle Fiandre: lo slovacco della Tinkoff taglia da solo il traguardo mettendo così a segno una storica doppietta nelle classiche del Nord dopo il successo alla Gand-Wevelgem e conquistando il suo primo Monumento. Battuto il rivale Fabian Cancellara, secondo davanti al belga del Team Lotto Vanmarke e al vincitore della passata edizione Alexander Kristoff che regola il gruppetto degli inseguitori.
Non piove, anzi c’è un sole che è uno spettacolo. Ma il tracciato insidioso del Fiandre, con 17 muri e un pavé che taglia le gambe, fa comunque le sue vittime. Cadono a ripetizione Tiesj Benoot, portato via in ambulanza, il vincitore della Milano Sanremo, Arnaud Demare, e Sep Vanamrcke prima dell’effetto domino che coinvolge Greg Van Avermaet, Michael Schar, Taylor Phinney, Daniel Oss e Manuel Quinziato, mentre il vincitore della Tirreno-Adriatico Van Avermaet abbandona in lacrime la corsa scaraventando a terra il casco.
Peccato, ma i veri protagonisti da tenere d’occhio sono Sagan e Cancellara, favoriti alla vigilia del Monumento, e poi la corsa deve ancora entrare nel vivo. Van Haecke, Vandbergh, Van Baarle, Greipel, Clayes e Erviti danno vita a una fuga che durerà a lungo, mentre al loro inseguimento si mettono proprio il campione del mondo Sagan, Kwiatkowski e Vanmarcke, quindi il gruppo con Cancellara, Oss e Trentin a circa un minuto. La vera lotta inizia sull’ultima ascesa del Kwaremont, a 17 chilometri dalla fine: Sagan accelera, Cancellara rompe gli indugi e da solo si porta all’inseguimento del campione del mondo che si trascina dietro Vanmarcke.
Quando lo svizzero sembra poter riprendere il duo di testa, ecco il capolavoro di Sagan: lo slovacco della Tinkoff scatta sul Paterberg senza neppure alzarsi sui pedali, molla Vanmarke (ripreso anche da Cancellara) e va a prendersi il primo Monumento della sua carriera, eguagliando Tom Boonen che nel 2006 vinse la Ronde con la maglia di campione del Mondo sulle spalle. Dietro a lui, staccato di 25 secondi, Cancellara: inseguiva il poker, avrebbe fatto la storia. Ma gli applausi del Fiandre, tutti per lui, sottolineano la grandezza di un campione alla sua ultima stagione in bicicletta.