Il terzo appuntamento della MotoGP ad Austin è proprietà privata di Marc Marquez. In Texas lo spagnolo della Honda domina come previsto la gara dall'inizio alla fine. Jorge Lorenzo, dopo le cadute di Valentino Rossi, Dovizioso e Pedrosa, non ha problemi a ottenere il secondo posto a 6 secondi di distacco. Anche Andrea Iannone ringrazia e finisce terzo. In classifica Marquez (66) allunga su Lorenzo (45) e Rossi (33).
Succede tutto nei primi sei giri, in una gara la cui unica certezza è lo strapotere di Marquez. Lo spagnolo scatta in testa, nei primi giri dà l'illusione ai suoi avversari di non riuscire a scappare, ma pian piano riesce a fare il vuoto. Rossi è subito condizionato da un problema in partenza con la frizione e quando la moto sembra tornare ad avere potenza il pesarese va per terra nel tentativo di forzare la rimonta. Davvero un peccato non essersi neanche potuto giocare la sfida per il podio con il compagno di squadra. Strano vedere Valentino steso sulla ghiaia, era da circa un anno e mezzo che non accadeva. L'altra caduta che condiziona pesantemente la gara è quella che vede protagonisti Pedrosa e Dovizioso, in bagarre con Lorenzo. Alla fine del rettilineo della pitlane, Dani stacca troppo forte, va a terra e centra in pieno la Ducati numero 4. Dovi sfortunatissimo, costretto di nuovo ad abbandonare la gara senza avere alcuna colpa.
Il tempo che serve a Iannone a staccare le due Suzuki e la gara è bella che decisa. I primi tre hanno 5/6 secondi di distacco l'uno dall'altro e chi insegue non ha la forza di cambiare ritmo. Gli unici brividi li regalano Aleix Espargaro e Vinales che si contendono il quarto posto. Sorpassi e controsorpassi che fanno tremare i tecnici ai box, ma il suicidio compiuto dalle Ducati in Argentina non si ripete in casa Suzuki perché Maverick riesce a staccare il più esperto compagno di squadra. Grande piazzamento per le due Ducati GP 15 di Redding (6°) e Pirro (8°). Vanno a punti anche le Aprilia di Bradl (10°) e Bautista (11°).