Luca Toni saluta con un gol, che poi è stato per tutti i suoi anni il marchio di fabbrica, e con un sorriso aperto, senza rammarico, senza tristezza. Lascia da campione e senza lacrime. Con la gioia e la soddisfazione di chi sa di aver avuto tanto: “Sto provando una sensazione di gioia e tristezza allo stesso tempo, perché smetto di giocare, non farò più questo bellissimo lavoro ma avrò l’entusiasmo di fare dell’altro. Il cucchiaio sul rigore? Per fare delle cose belle devi rischiare, non sapevo se calciare a destra o sinistra e ho deciso di fare il cucchiaio. E’ stata una bella serata in questa brutta annata dove siamo retrocessi: abbiamo battuto la Juve, dando una soddisfazione ai nostri tifosi. Il gol più bello? Tutti sono belli, tutti significano qualcosa, ti fanno vincere le coppe, aprono e chiudono le stagioni, ce ne sono stati tanti e non saprei dirlo. Forse quello di stasera che chiude la mia carriera che mi è piaciuta tanto e mi ha dato tante gioie: l’ho chiusa nel migliore dei modi. Cosa farò in futuro? L’allenatore no di sicuro perché ci sono dei miei ex compagni che invecchiano 5 anni ogni anno, non me la sento. Mi piacerebbe fare qualcosa più a livello dirigenziale. Volevo salutare Ferrara in studio perché dopo la conquista del Mondiale sono andato da lui dicendogli di stare zitto perché avevo vinto più di lui. Cosa mi mancherà di più della vita del calciatore? In questo momento non lo so, forse fra un mese saprò rispondere: credo comunque l’adrenalina della domenica, lo stadio pieno e le sensazioni che la gente sugli spalti ti riesce a dare.”