E adesso che succede? L’enigma sul fare oppure aspettare, turberà i giorni americani di Aurelio De Laurentiis. Per adesso preferisce aspettare e riflettere, proseguendo solo la linea dura nei confronti dei rivoltosi che avevano convinto lo spogliatoio a non andare in ritiro martedì scorso, dopo il pareggio con il Salisburgo. Il resto accadrà spontaneamente, con il patron che resta alla finestra per capire quali sviluppi ci saranno nei rapporti tra la squadra e l’allenatore: se faranno nuovamente fronte comune e il Napoli riprenderà la marcia verso gli obiettivi sportivi, allora De Laurentiis eviterà di prendere provvedimenti di natura tecnica. In caso contrario, se staff tecnico e squadra mostreranno i segni di una crepa che potrebbe diventare profonda, allora sarà costretto a intervenire in maniera netta.
Decisive le prossime due partite, quella di campionato contro il Milan a San Siro che si giocherà alle 18 di sabato 23 novembre e poi la successiva trasferta a Liverpool per il passaggio agli ottavi di Champions. Se in queste due gare non si vedranno segnali di crescita nel gioco e arriveranno altrettante sconfitte, potrebbe essere inevitabile la sostituzione dell’allenatore. Una scelta non semplice e dispendiosa, perchè tutto lo staff Ancelotti costerà al Napoli 7 milioni lordi fino al 30 giugno, quando De Laurentiis dovrebbe far valere l’opzione per la prosecuzione del rapporto con il tecnico emiliano. In caso di esonero anticipato, servirebbe un traghettatore fino a fine stagione e al quale dare anche una chance per guidare il Napoli nell’anno che verrà. Uno dei nomi di maggior gradimento per il presidente De Laurentiis è quello di Rino Gattuso. Il patron apprezza molto la serietà e la professionalità del coach calabrese, attualmente senza panchina, e vede in lui l’uomo che potrebbe generare nella squadra un circuito virtuoso per tornare a valorizzare i tanti calciatori che vengono utilizzati fuori ruolo. Con Gattuso il Napoli tornerebbe a giocare nel modulo più congeniale alla squadra, il 4-3-3 che tanti risultati positivi aveva generato nel triennio di Sarri