Fuochi d'artificio a Pinerolo. Matteo Trentin vince la 18esima tappa del Giro d'Italia, la più lunga in programma (244 chilometri con partenza da Muggiò): l'azzurro della Etixx-QuickStep beffa Moreno Moser (Cannondale) e il compagno di squadra Brambilla, con un clamoroso rientro negli ultimi 500 metri del percorso. Tutto invariato in classifica generale, con la maglia rosa Steven Kruijswijk in totale controllo anche sul muro di San Maurizio.
I 180 chilometri pianeggianti di inizio tappa favoriscono la fuoriuscita dal gruppo di ben 24 corridori, tra cui gli italiani Moreno Moser, Gianfranco Zilioli, Davide Malacarne, Daniel Oss, Gianluca Brambilla, Matteo Trentin, Matteo Busato e Sacha Modolo. Il gruppo della maglia rosa non ha alcun interesse a ricucire lo strappo, la fuga è vincente e si permette di amministrare un vantaggio super di circa un quarto d'ora. Alla lunga, però, i fuggitivi si frazionano. Sul muro di San Maurizio l'ex maglia rosa Brambilla e Moser se le danno di santa ragione, e sembrano potersi giocare la vittoria di tappa. E invece...
E invece la coppia di testa tergiversa troppo. Moser è in testa a 500 metri dal traguardo e commette l'errore di non voltarsi a controllare; Brambilla aspetta il rientro del compagno di squadra sperando in un'alleanza vincente. Trentin rientra di gran carriera e non degna Brambilla nemmeno di uno sguardo, alzando il braccio a pochi metri dalla fine e trovando un clamoroso successo. Discorso diverso per quanto riguarda i big: troppo breve il muro di San Maurizio per sperare in un attacco a Kruijswijk, nonostante il 20 % massimo di pendenza. Nibali e Valverde rispondono bene, ma l'olandese della Lotto controlla senza alcun patema. Domani 19esima tappa, 162 chilometri da Pinerolo a Risoul: si arriva in Francia, ma prima c'è la Cima Coppi.