Capita di rado, in questi anni difficili, di raccontare una bella storia, siamo quindi particolarmente felici di poter parlare al pubblico di SportMediaset della favola a lieto fine di una ragazzina, che a 13 anni lascia il suo Paese, l'Ucraina, per seguire un sogno. Il sogno di una vita migliore, una vita di soddisfazioni, stabilità e benessere.
Non è irrilevante che questo sogno coincida con l'altro più grande di diventare un'atleta ai più alti livelli della ginnastica ritmica. Angelica, questo il suo nome, già una promessa dello sport, è a un bivio della sua carriera agonistica: deve decidere se legarsi per sempre alla federazione del suo Paese di origine, o tentare un lungo volo che la porti a migliaia di chilometri di distanza in un paese, lontano e diverso, conosciuto solo attraverso i racconti della mamma.
È proprio lei a pensare che l'Italia possa garantire alla sua ragazza quel futuro che ogni genitore augura ai propri figli. E così nel 2002 Angelica Savrayuk - sì proprio di lei stiamo parlando – dopo aver fatto un saggio presso la federazione italiana di ginnastica, raggiunge l'Umbria, Orvieto, in particolare, cittadina dove lavora la madre. Ma deve immediatamente affrontare un altro trasferimento, logisticamente più breve ma affettivamente pesante: deve andare a vivere a Perugia presso la famiglia di una sua amica che svolge la stessa disciplina. Perugia è la città più vicina dove si possa praticare il suo sport ai più alti livelli.
Qui inizia la grande avventura fatta di sacrifici e di successi, di problemi, legati anche all'esigenza d'integrarsi in fretta in un ambiente che l'ha accolta a braccia aperte ma che pretende subito prestazioni e risultati. Al centro di tutto la grande capacità che ha lo sport di aggregare, agevolare, di offrire opportunità senza discriminazioni.
E quindi, di tappa in tappa, di vittoria in vittoria, Angelica raggiunge quello che sperava e desiderava: la chiamata a far parte di uno dei gruppi sportivi più prestigiosi e medagliati, quello dell'Aeronautica Militare, e del team le Farfalle Azzurre. E poi le medaglie con la nazionale, ai campionati del mondo, alle Olimpiadi. Una bella storia, insomma, che Angelica Savrayuk ha voluto raccontare in un libro, La farfalla dell'Est, ginnastica e vita oltre i limiti della pedana (BradipoLibri – 15 euro) in cui si mette in discussione senza remore anche quale esempio di come gli immigrati di terza generazione possano portare lustro al nostro Paese.