La lunga vigilia è appena iniziata. L'Italia, unica squadra dell'Europeo già certa del primo posto nel girone con novanta minuti di anticipo sulla chiusura della prima fase, guarda così agli ottavi. Un primato - giusto sottolinearlo - che ci consegna allora alla partita di mercoledì contro l'Irlanda nelle condizioni di giuste per poter effettuare un ampio turnover: Antonio Conte pensa a una vera e propria rivoluzione, con la possibilità di vedere in campo una squadra nuova per almeno otto/nove undicesimi.
Contro l'Irlanda, che si gioca comunque ancora l'accesso agli ottavi e che quindi scenderà sul campo per una partita più che "vera", ci sarà Sirigu tra i pali (Buffon febbricitante è in diffida, inutile rischiare), in difesa vedremo Ogbonna e Darmian per Bonucci e Chiellini (entrambi ammoniti), a centrocampo dovrebbero aver spazio sugli esterni El Shaarawy e De Sciglio, Motta in regia e Sturaro e Florenzi interni, mentre in avanti il ct si è concentrato anche oggi sulla coppia Immobile-Zaza. Interpreti, nel caso, funzionali anche a un eventuale cambio di modulo, col passaggio al 4-4-2 con l'abbassamento di De Sciglio in difesa.
Ed ecco come potrebbe schierarsi col 3-5-2 l'Italia contro l'Irlanda: Sirigu; Ogbonna, Barzagli, Darmian; De Sciglio, Sturaro, Thiago Motta, Florenzi, El Shaarawy; Immobile, Zaza.
Se Conte dovesse optare per il 4-4-2, queste le posizioni in campo: Sirigu; Darmian, Ogbonna, Barzagli, De Sciglio; Florenzi, Sturaro, Thiago Motta, El Shaarawy; Immobile, Zaza.
Detto dell'Irlanda - e della proiezione sugli ottavi del 27 giugno a Parigi - nella lunga settimana azzurra anche quella di martedì sarà una giornata cruciale. Si giocano infatti a Bordeaux e Lens le due sfide decisive del Gruppo D: Spagna-Croazia e Repubblica Ceca-Turchia. Ai campioni d'Europa in carica basta un pareggio per chiudere da primi, alla Croazia servono invece tre punti per scavalcare Morata e compagni: un pareggio li proietterebbe direttamente alla sfida di Saint Denis contro l'Italia. Occhio però alla Repubblica Ceca perché una vittoria contro la Turchia contemporaneamente al ko dei croati rimanderebbe il discorso secondo posto ai seguenti criteri: differenza reti, gol segnati, condotta disciplinare, coefficiente Uefa. Insomma, tradotto, questa la situazione: Spagna possibile ma difficile, Croazia probabile, Repubblica Ceca molto complicato. Martedì la soluzione del rebus.