Si abbassa il sipario sulle Paralimpiadi di Rio 2016. La cerimonia di chiusura allo stadio Maracanà, con la fiorettista Bebe Vio a portare il tricolore, fa scendere i titoli di coda su un'edizione da record per l'Italia: il bilancio finale dice 39 medaglie, con 10 ori, 14 argenti e 15 bronzi. Un incremento di 11 podi rispetto a Londra 2012 - mai così bene da Atlanta '96 - e la nona posizione nel medagliere: la Top ten mancava da ben 44 anni.
Il movimento paralimpico italiano funziona, insomma, e può festeggiare per il tanto atteso traguardo della doppia cifra negli ori. A trascinare la spedizione azzurra è il nuoto, con ben tredici podi di cui quattro dello scatenato Federico Morlacchi. Bene anche la scherma, con la giovane campionessa Bebe Vio in copertina, e l'atletica, dove Martina Caironi e Assunta Legnante dettano legge. Risultati super anche dal ciclismo, dove la leggenda Alex Zanardi si guadagna per l'ennesima volta i riflettori col trionfo individuale e di squadra, unico atleta azzurro a mettersi al collo due ori. "Fornendo una percezione della disabilità completamente diversa aiutiamo il Paese a crescere - esulta Luca Pancalli, presidente del comitato paralimpico italiano -. Le 39 medaglie vinte sono il risultato migliore degli ultimi 20 anni. Sono le conquiste alle paralimpiadi a 'riabilitare' la società, non il contrario".