Roma2024, salta incontro Raggi-Coni

Il no definitivo del sindaco di Roma: "Non vogliamo olimpiadi del mattone e cattedrali nel deserto"

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Doveva essere il giorno dell'incontro tra il sindaco di Roma Virginia Raggi e della delegazione del Coni guidata dal presidente Malagò per discutere della candidatura olimpica di Roma per il 2024. Poi la situazione è precipitata, prima che il sindaco Raggi spiegasse in conferenza stampa il "no" definitivo alla candidatura.

L'incontro in agenda era clamorosamente saltato. Dopo 35 minuti di attesa, constatata l'assenza del primo cittadino, e senza alcuna notizia in merito all'arrivo, la delegazione (con Malagò anche Diana Bianchedi e Luca Pancalli) ha lasciato il Campidoglio. Alle 16.05 il sindaco si è presentato in conferenza stampa mettendo la parola fine sul discorso olimpico: "Diciamo no, perché è da irresponsabili dire di sì. No alle Olimpiadi del mattone, no alle cattedrali nel deserto".

Alle 16.05, 35 minuti più tardi di quanto previsto, Virginia Raggi si è presentata davanti alla stampa per la conferenza stampa in merito alla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024. Queste le parole.

"Salve, vi ringrazio per averci aspettato. Abbiamo rispettato la tregua olimpica e paralimpica, quindi siamo qui davanti a voi. Eccoci qui. È da irresponsabili dire sì a questa candidatura. L'abbiamo detto con forza più di una volta, manteniamo la nostra posizione, non abbiamo mai cambiato idea, anzi l'abbiamo rafforzato. Non ipotechiamo il futuro di Roma".

"Non ce la sentiamo di caricarci di altri debiti per i nostri cittadini. Tutti noi romani e italiani stiamo ancora pagando i debiti di Roma 1960".

"Non abbiamo nulla contro lo sport, ma non vogliamo che venga utilizzato come pretesto per ulteriori colate di cemento sulla città. Quando ci sono le Olimpiadi ci sono tante promesse, come per i Mondiali di Nuoto 2009, ci sono strutture inutilizzate. No alle Olimpiadi del mattone".

"Le Olimpiadi sono un assegno in bianco che firmano le città ospitanti. Lo dice l'università di Oxford in questo studio. Mancano solo i dati di Rio, ma abbiamo visto i suoi abitanti, di certo non contenti delle attività preparatorie. Le Olimpiadi del mattone sono una presa in giro per i cittadini e delle città e vanno a vantaggio delle solite lobby".

"Il Pd era d'accordo con Monti quando ha detto no alle Olimpiadi, quattro anni dopo il Pd ha cambiato bandiera".

"Ricordiamoci dei Mondiali di nuoto 2009, con le piscine abbandonate, delle piste di bob per Torino 2006. La nostra posizione è appoggiata da altri. Ci sono altri sindaci di altre città che hanno detto no alle Olimpiadi, visto i numeri che abbiamo mostrato (come Madrid, Boston e Amburgo). Sono eventi che non convengono e non sono sostenibili per le città".

"Amiamo lo sport. Vogliamo che la qualità della vita e dell'aria sia positiva, che gli impianti sportivi comunali siano funzionanti. Abbiamo un progetto su Roma molto più ambizioso delle Olimpiadi 2024, vogliamo rendere la Capitale all'altezza delle principali città europee".

"Quasi il 70% dei romani ha già detto no alle Olimpiadi: quando Giachetti ha trasformato il ballottaggio in un referendum sulle Olimpiadi".

"I disabili, chi va in bici, per le strade di Roma, fanno le olimpiadi tutti i giorni: è una città invivibile. No alle cattedrali nel deserto".

"Mi dispiace che ci sia stato un malinteso con il presidente del Coni per qualche minuto di attesa. Non abbiamo fatto in tempo ad avvisare: quando sono arrivata se ne era già andato".

"Ce ne andiamo perché 35 minuti di attesa sono troppi". Giovanni Malagò aveva spiegato all'Ansa l'inaspettato epilogo di quello che doveva essere l'incontro chiarificatore sulla posizione del sindaco di Roma, Virginia Raggi, sulla candidatura italiana ai Giochi del 2024. "Abbiamo stravolto le nostre agende per essere puntuali - spiega il n.1 dello sport italiano - e per più di mezz'ora abbiamo aspettato... è troppo".

"Abbiamo aspettato 35 minuti nell'anticamera del sindaco, non si è presentata. Il rispetto dei ruoli istituzionali meritava un altro trattamento. Se non c'erano le possibilità di parlarci bastava dirlo". Lo ha detto Diana Bianchedi, coordinatrice del comitato promotore di Roma 2024, a seguito del mancato arrivo della sindaca, Virginia Raggi, all'incontro con la delegazione del Coni sulla candidatura olimpica. "Amareggiata? Abbastanza. Abbiamo anche chiamato per sapere dove fosse ma lei non si è presentata. Questo non preclude la nostra volontà di far un nuovo incontro. Sappiamo che la loro è un'agenda complessa, sarebbe stato meglio posticipare l'incontro".

"Coerentemente con quanto sempre sostenuto dal M5S si ritiene, anche a fronte di una approfondita analisi, che non sussistano le condizioni per proseguire nella candidatura della Città di Roma ai Giochi olimpici e paralimpici del 2024". Recita questo la mozione preparata dal M5S. Il testo, ancora una bozza per ora, è soggetto alle ultime limature prima di essere depositato. Verrà discusso in aula la prossima settimana.

"L'assemblea di Roma Capitale impegna il sindaco e la sua giunta affinché ritirino la candidatura della città ad ospitare le Olimpiadi e le Paralimpiadi del 2024". Cosi', secondo quanto apprende l'ANSA, si conclude il testo della bozza della mozione M5S per il ritiro della candidatura di Roma ai Giochi Olimpici del 2024. Il testo in premessa osserva che: "II 25 giugno 2015 l'Aula approvato la mozione a favore della candidatura di Roma ai Giochi olimpici e ai Giochi paralimpici del 2024. L'11 settembre 2015 l'allora Sindaco Marino ha ufficializzato la candidatura. Il 17 febbraio 2016 è stata presentata la prima parte del dossier "Visione, concetti e strategia", elaborata dal comitato per la candidatura di Roma.
Considerato che: la seconda parte del dossier "Governance, Legal and Venue Funding" dovrà essere presentata entro il 7 ottobre 2016 a Losanna; il 3 febbraio 2017 dovrà essere presentata la terza parte del dossier "Games Delivery, Experience and Venue Legacy"; l'11 settembre 2017 sarà comunicato il nome della città".

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