Doping, hacker violano database della Wada: spuntano cinque atleti italiani

Paolo Pizzo, Rachele Bruni, Emanuele Birarelli, Matteo Lodo e Teresa Frassinetti autorizzati all'uso di sostanze proibite per scopo terapeutico

Ci sono anche cinque atleti azzurri nella lista dei nomi rivelati dagli hacker russi che hanno violato il database dell'Agenzia Mondiale Antidoping (Wada). Si tratta di sportivi autorizzati (dietro prescrizione medica e regolare dichiarazione alle rispettive federazioni) all'uso di sostanze proibite a scopo terapeutico. Nell'elenco figurano lo spadista Paolo Pizzo, la nuotatrice in acque libere Rachele Bruni, il pallavolista Emanuele Birarelli, il canottiere Matteo Lodo e la pallanuotista Teresa Frassinetti.

Si tratta di cinque atleti che hanno conquistato una medaglia a Rio 2016 (quattro argenti e un bronzo della Lodo), ma nessuno rischia la squalifica perché si tratta di prescrizioni in accordo con la Wada. Paolo Pizzo e Rachele Bruni sono stati autorizzati quattro anni (dal 2010 al 2014) ad assumere del formoterolo, farmaco utilizzato per la cura dell'asma. Il capitano della nazionale di pallavolo, Emanuele Birarelli, è stato autorizzato per tre settimane all'assunzione di betametasone - sempre per la cura dell'asma - e prednisone - per problemi reumatologici - nel settembre 2015, quando era fermo per infortunio. Nella prescrizione di Teresa Frassinetti c'è il prednisone - assunto quattro giorni lo scorso luglio -, Matteo Lodo ha invece preso il beclometasone (per le vie respiratorie) per otto giorni tra la fine di luglio e l'inizio agosto. I nomi rivelati nei quattro elenchi precedenti comprendevano sportivi del calibro di Serena e Venus Williams, Chris Froome, Bradley Wiggins e Rafa Nadal. In questo nuovo elenco, oltre agli atleti italiani, ci sono anche il ciclista Fabian Cancellara, il cestista Milos Teodosic e campioni del nuoto quali Cameron Van Der Burgh, Cate Campbell, Steffen Diebler e Rikke Moeller Pedersen.