Alla vigilia del 40esimo compleanno di Francesco Totti è la moglie Ilary Blasi ad agitare, una volta di più, le acque in casa Roma. In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport la showgirl è tornata sulla vicenda dello scorso febbraio che vide Spalletti mettere Totti ai margini della squadra dopo un'intervista: "Non discuto le scelte tecniche - dice la Blasi - ma il comportamento umano: Spalletti è stato un piccolo uomo".
La Blasi si riferisce all'intervista rilasciata da Totti nel corso della scorsa stagione dove il capitano chiedeva 'rispetto'. Parole non apprezzate dal tecnico che lo aveva spedito a casa prima della gara contro il Palermo. "Io di calcio non capisco niente ma è stato surreale. Fantascienza, non ci poteva credere. È stato cacciato da casa sua, questa cosa non si fa - dice a chiare lettere la Blasi - Io non lo avrei mai fatto, non mi sarei mai permessa una cosa del genere".
La moglie di Totti non si riferisce alle scelte tecniche che "sono opinabili ma non si discutono" ma critica il tecnico dal punto di vista umano. "Francesco chiedeva solo rispetto ed era giusto - spiega - si poteva essere più delicati e Spalletti sicuramente non lo è stato, non l'ha saputo guidare in un percorso umano. Le persone le giudico anche da questo". Per lui il voto della Blasi è "basso, molto basso". Per la moglie del 'Pupone' suo marito "non ha mai chiesto di giocare, si è sempre seduto con umiltà ad aspettare. Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento umano e Spalletti è stato un uomo piccolo, punto". Per Blasi il tecnico toscano "a parole ha detto anche delle cose stupende, a parole. Invece lo subisce".
La Blasi non risparmia le critiche neanche nei confronti del presidente James Pallotta. "Diceva che il corpo di Francesco non fa più quello che gli dice la mente? Mi verrebbe da dire 'però anche la mente deve ragiona' prima de parla'. Con i Sensi aveva un altro rapporto, era un figlioccio, ma quella era una conduzione più familiare questa più imprenditoriale". L'ultima battuta è sul futuro del suo Francesco. "In campo fino al 2018? È una cosa che deve sentire lui - conclude - se non fosse più a proprio agio sarebbe il primo a deporre l'ascia di guerra. È intelligente".