Psg e Arsenal mettono le cose in chiaro. Nella seconda giornata del girone A di Champions League, i parigini rifilano un 3-1 a domicilio al Ludogorets e restano in testa al gruppo a braccetto con i Gunners, vittoriosi 2-0 contro il Basilea. Partita non facile per i francesi in Bulgaria: vanno sotto colpiti da Natanael, rimontano grazie a Matuidi, alla doppietta di Cavani e al rigore parato da Areola. All'Emirates, invece, decide il bis di Walcott.
Allo Stadio Vasil Levski è tutt'altro che una passeggiata per il Psg di Emery, che sfiora il vantaggio con Cavani dopo pochi minuti ma al quarto d'ora incassa la rete del Ludogorets: punizione mancina di Natanael che perfora una barriera tutt'altro che perfetta e vale l'1-0. La reazione dei transalpini è rabbiose e, dopo aver sfiorato il pari con Lucas e Thiago Silva, la rete arriva al minuto 41 con Matuidi, messo davanti al portiere da un illuminante filtrante di Verratti. Ad inizio ripresa, al 56', arriva anche il sorpasso del Psg: Di Maria sbaglia due gol fatti ma poi si tramuta in assistman e sforna la palla che Cavani di testa mette in rete. La formazione bulgara però non molla e al 59' va vicino al nuovo pareggio: Thiago Motta la combina grossa nella propria area di rigore, ma dagli 11 metri un super Areola ipnotizza Moti. Così, sul ribaltamento di fronte, ancora il Matador chiude i conti sfruttando il momento di sconforto del Ludogorets e il perfetto traversone di Lucas.
Partita senza storia invece all'Emirates tra Arsenal e Basilea, sfida tra i due fratelli Xhaka: a godere è quello di passaporto svizzero in forza ai Gunners, che al minuto 8 assiste al perfetto filtrante di Cazorla per Sanchez, Balanta sbaglia e tiene in gioco tutti, così per Walcott è un gioco da ragazzi siglare il vantaggio. Il raddoppio non tarda ad arrivare: a metterlo a segno è ancora Walcott, che al 27' sfrutta un'altra azione da manuale, triangola con Sanchez e incrocia con un perfetto destro che bacia il palo e s'insacca. Il passivo potrebbe essere ben più pesante per gli svizzeri, ma un po' la fortuna e un po' gli ottimi riflessi del portiere Vaclík evitano il peggio alla squadra di Fischer: dall'altra parte Wenger può sorridere.