Milan, Gullit: "Qui sono diventato un professionista"

Van Basten: "Davvero orgoglioso di aver lavorato con Berlusconi"

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Intervenuto in esclusiva a "Tiki Taka - Sul tetto del mondo", Ruud Gullit ha parlato dei suoi anni al Milan: "In rossonero sono diventato un professionista e sono diventato un uomo. Il rapporto con Franco Baresi? E' una brava persona, un vero capitano, faceva tutto per il bene del Milan e io sono stato orgoglioso di essere stato un suo compagno di squadra. Lo stimo ancora molto anche se dopo gli anni al Milan abbiamo preso strade diverse e siamo finiti in parti diverse del mondo".

L'olandese ha poi continuato: "Aneddoti delle mie stagioni al Milan? In Italia ho cercato di portare anche la mia mentalità olandese, quella di non aver mai paura di niente e di pensare di essere sempre il migliore. Al Milan appena arrivato ci hanno fatto stare un ritiro di 10 giorni, non ero abituato e ho chiesto di andare al cinema. Io e Van Basten ci siamo andati. E poi una volta prima di una partita contro il Real Madrid Ancelotti mi prese in giro perché lui non aveva chiuso occhio, mentre io avevo dormito tutta la notte senza sentire la tensione per la gara e non si capacitava come avessi fatto".

Questo il ricordo di Marco Van Basten: "I successi del Milan grazie ai tre olandesi? Abbiamo avuto fortuna perché abbiamo trovato anche grandi giocatori italiani che hanno giocato bene per noi. Non abbiamo vinto solo grazie agli olandesi. Il modulo giusto è quello con le due punte? La differenza la fanno i giocatori non il modulo. Io credo che un allenatore deve capire quanto sono bravi i giocatori e poi cercare il giusto modulo adatto a loro. A Berlusconi faccio molti auguri e posso dire che sono stato molto orgoglioso di aver lavorato con lui".

Così Fabio Capello: "All'inizio Savicevic ha giocato qualche partita, ma non correva molto e io lo toglievo. Berlusconi voleva che giocasse: quando ha iniziato a correre è diventato titolare. Era un giocatore di una qualità unica, introvabile e il gol nella finale del 1994 è stato da vero genio. La vittoria della Champions contro il Barcellona? E' stato bellissimo vincerla perché eravamo sfavoriti, tatticamente l'abbiamo preparata benissimo e i giocatori fecero tutto perfettamente. Con quanti attaccanti giocavo? Le mie squadre hanno sempre giocato con minimo due attaccanti. Quando sarebbe costato Van Basten se giocasse adesso? Avrebbe una clausola da 200 milioni. Montella? Sta facendo bene: la squadra deve essere rinforzato, non ha un grandissimo livello di giocatori. Ha giocatori buon, ma per poter vincere ci vuole qualcosa di più".

Così Adriano Galliani: "Il Milan di questi 30 anni è figlio della rivoluzione che Berlusconi ha fatto in tutti i settori. Non ha innovato solo il calcio, è diventato Presidente del Consiglio solo sei mesi dopo la nascita del partito, ha costruito città mentre gli altri costruivano palazzi e ha rivoluzionato anche la televisione italiana. Berlusconi ha condizionato gli allenatori? Il presidente ha sempre avuto un modulo preferito che è il 4-3-1-2. I migliori giocatori del Milan di Berlusconi? Van Basten e Galliani sono stati i due più grandi giocatori di questi 30 anni di presidenza Berlusconi. Totti cercato dal Milan? Si, quando era ragazzo provammo a prenderlo, ma la sua famiglia decise di restare a Roma a giocare nella squadra della sua città. Francesco ha avuto una storia calcistica quasi identica a quella di Maldini: tutti e due hanno fatto 25 stagioni con la stessa maglia. Il rapporto con l'Inter? Noi con l'Inter abbiamo sempre avuto un buonissimo rapporto, al di là della rivalità sul campo. Quanto conta nel calcio la scaramanzia? Zero, quando giocavano Van Basten e Gullit non contava: cambiavo cravatta ogni partita. Un messaggio per Berlusconi? Ho visto il presidente oggi a pranzo, sono con lui da 37 anni, mi ha cambiato la vita, mi ha insegnato molte cose e gli faccio i più sentiti auguri di compleanno perché se li merita".

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