L'ultima volta che Gonzalo Higuain ha vestito la maglia dell'Argentina era finita con le lacrime di Messi e la Coppa America del Centenario sollevata dal Cile. Dopo oltre tre mesi il Pipita torna in nazionale e deve, come sempre, parare le critiche dei tifosi argentini, mai teneri con lui: "Se sono felici di insultarmi, lo facciano pure. Io sono molto contento di essere tornato".
Un rapporto complicato, quelli di Higuain con la Nazionale. Il rancore dei tifosi deriva, tra le altre cose, dai gol sbagliati nella finale Mondiale nel 2014. Una croce che il Pipita non si sente di dover portare da solo. Negli ultimi mesi, dopo l'ennesimo flop dell'Albiceleste, le critiche nei suoi confronti si sono moltiplicate.
Un po' criptico ma con grande maturità e con un pizzico di amarezza, Higuain ha risposto, in un'intervista a TycSports: "È duro spiegare quanto succede. La gente non capisce quanto lottiamo per venire a giocare in Nazionale. Il calcio è così, è la mia vita ma ci sono altre cose importanti".
"Bastano una manciata di partite perché ti cataloghino come buono o come scarso. Quando fai gol sei il migliore, se sbagli sei il peggiore. Rispetto l'opinione di tutti, ma non ho mai perso fiducia in me stesso". Higuain si rivolge a chi lo critica pesantemente in Argentina: "Mi critichino, va bene. Mi insultino pure, se sono felici. Nono gioco a calcio per piacere a tutti".
Tutte queste critiche non gli hanno mai fatto meditare di lasciare la Nazionale: "Io sono tranquillo, sono molto contento di essere in Nazionale. Ho l'appoggio dei miei compagni, dello staff. Sono qui per questo, non ho mai pensato di lasciare la Seleccion".