Ci ha messo un po', è stato più forte delle critiche, ma alla fine Miralem Pjanic si è finalmente preso la Juve. Non solo per la magistrale punizione che ha steso il Chievo (la 12a da quando è in Italia, come lui in 5 anni in Italia solo Pirlo). Il bosniaco ha finalmente convinto nella nuova posizione da interno destro in centrocampo a tre e la punizione è la classica ciliegina sulla torta di una prova ampiamente positiva. Due nei per Allegri: l'infortunio a Barzagli (due mesi di stop) e il nervosismo di Higuain al momento del cambio.
La gioia dopo il gol è stata irrefrenabile, come se si fosse tolto un peso dallo stomaco. E senza dubbio è stato così, perché in questi primi mesi da juventino sono stati molto più le critiche dei complimenti. Chissà cosa è passato per la mente di Pjanic quando la sua morbida palombella non ha lasciato scampo a Sorrentino. Il primo gol su punizione della sua vita in bianconero (il secondo per il calciatore, che considera anche quello ingiustamente annullato contro il Milan) potrebbe rappresentare il classico crocevia, il primo passo affinché cambino le sue prospettive. Un gol che dovrebbe toglierli di dosso un po' di quelle pressioni che si è portato dietro dopo il trasferimento dalla Roma, una magia che gli regala serenità dopo un periodo davvero complicato. Per Pjanic è il 12° centro in 5 anni in Italia: numeri super che condivide solo con un certo Andrea Pirlo.
Allegri lo ha inserito gradualmente e lo ha ruotato un po' in tutte le posizioni del centrocampo: regista, mezzala, trequartista. Ora la quadra è stata trovata con la posizione da interno destro contro il Chievo. Pjanic è stato molto più partecipe del gioco, riuscendo a tirare fuori l'orgoglio ferito dalle tante critiche ricevute.
Dal Bentegodi, però, Allegri è anche tornato con un paio di spine. La più grande l'infortunio di Barzagli: il difensore si è lussato la spalla sinistra e dovrà stare ai box per due mesi. Meno grave, ma che non può passare inosservato, il nervosismo di Higuain al momento del cambio. Il Pipita non ha nascosto il suo disappunto e Allegri ha provato subito a gettare acqua sul fuoco, imputando il nervosismo del calciatore al fatto che non avesse trovato il gol. Come a dire che (giustamente) il bene della Juve viene prima di tutti. Senza distinzione...