San Marino, il ct Manzaroli: "Le goleade non sono irrispettose, le dichiarazioni sì"

Intervista in esclusiva al tecnico sammarinese dopo le parole di Müller e Rummenigge

Le dichiarazioni di Thomas Müller sull'opportunità di sfide contro San Marino nei gironi di qualificazione Mondiali avevano avuto una prima risposta via Facebook con un messaggio simpatico e pungente da parte del presidente della Fiorita, club che milita nel campionato sammarinese. SportMediaset.it ha contattato Pierangelo Manzaroli, ct di San Marino, in esclusiva e in diretta durante 4-4-2: "Non danno fastidio le goleade, ma le dichiarazioni".

Il tono di Manzaroli è pacato, ma deciso. Nessuna polemica da parte del ct di San Marino, non è certo nello stile. E infatti: "Molto spesso magari le notizie che corrono sul web che possono essere enfatizzate. Io non so se Müller e Rummenigge abbiano effettivamente detto quelle parole: ma danno fastidio perché sono dei professionisti e potrebbero evitare".

Da parte di Müller un riferimento anche a presunti interventi duri dei giocatori di San Marino, impegnati a difendersi ad oltranza (ricordiamo che il match di venerdì sera è finito 0-8 per la Germania): "Mi viene da sorridere - spiega Manzaroli -. Dati alla mano è stata una delle gare con meno falli da parte dei nostri". Il ct non rinnega lo spirito della propria nazionale: "Non dobbiamo farci strumentalizzare da queste voci, noi siamo una nazionale dilettantistica ma assolutamente professionale e stiamo costruendo la nostra identità. Queste dichiarazioni forse sono spinte da interessi non del giocatore ma dalle grandi federazioni che stanno magari cercando di cambiare le regole delle qualificazioni. Può anche essere giusto ma andrebbero dette dagli organi di queste federazioni e non devono essere far dette da giocatori che poi rischiano di generare risposte. Noi abbiamo cercato di fare la nostra partita e i tedeschi, per mentalità, non si fermano mai. Müller e Gomez non sono riusciti a segnare e gli autogol sono la dimostrazione della bontà della nostra fase difensiva".

San Marino ha patito proprio contro la Germania la peggior sconfitta della propria storia (0-13, nel 2006), ma Manzaroli spiega: "In tutte le gare fatte questa nazionale ha dimostrato quanta voglia e quanta qualità abbiano questi ragazzi: quando una nazione piccola come San Marino gioca contro i campioni del mondo della Germania può capitare un risultato del genere, l'importante è che non venga mai meno il rispetto".

Sarà proprio l'Italia a poter "vendicare" San Marino, nell'amichevole di martedì sera a San Siro: "Credo che Germania, Spagna, Argentina e Brasile siano le nazionali più forti al mondo. La Germania ha sintetizzato la bellezza del gioco spagnolo con l'efficacia del suo strapotere fisico. E’ una squadra offensiva e molto organizzata, penso che il 4-2-3-1 sia il modulo perfetto per esaltare i tanti trequartisti presenti che sono molto duttili e dotati da grande tecnica".

Nei giorni scorsi si è molto discusso, anche con le parole di Tavecchio, riguardo all'opportunità o meno di spingere per le goleade: l'Italia, con il Liechtenstein non è riuscita a dilagare. Per Manzaroli "non si tratta di una mancanza di rispetto: è giusto così. Noi potevamo fare molto meglio, sapevamo che avremmo perso quasi inevitabilmente ma potevamo fare di più. Credo che sia giusto impegnarsi fino al 90esimo perché è il miglior modo per rispettare l’avversario".

Il rispetto riguarda altro, spiega Manzaroli: "Credo che ci voglia il giusto autocontrollo nel post partita e questo fa la differenza nel valutare lo spessore delle persone. In questo caso è venuto meno questo aspetto"

I picchi storici della Nazionale di San Marino risalgono al 1993, quando Gualtieri segnò all'Inghilterra dopo soli 8,3 secondi di gioco. Al 2004, con la prima e unica vittoria in gare ufficiali, contro il Liechtenstein, firmata da Andy Selva. Quale futuro per questo movimento? Manzaroli spiega: "Ci sono dei numeri che purtroppo fanno la differenza, siamo 30mila abitanti, non concediamo passaporti in funzione dello sport. Siamo tutti autoctoni e questo è un grandissimo limite. Però c’è un grande lavoro dietro, non mi fisserei alla gara contro la Germania perché abbiamo giocato molte partite equilibrate, soprattutto contro squadre non di prima fascia. Poi in Europa è ancora più difficile fare risultato, se fossimo su un'isola caraibica saremmo molto più in alto nel Ranking mondiale".