Che qualcosa non andasse per il verso giusto era chiaro. Lo dicevano i risultati e l'atteggiamento in campo. Quel che non era evidente, che non si vedeva nei 90' di partita, era il comportamento di alcuni giocatori della squadra durante la settimana. In questo senso le parole di Christian Abbiati fanno un certo effetto: "L'anno scorso nel Milan c'erano alcuni che se non giocavano si allenavano male o litigavano. Erano da cacciare".
Intervistato a 7Gold, l'ex numero 32 del Milan ha riaperto un capitolo scottante della recente storia rossonera: "L'anno scorso chi non giocava non si allenava bene o litigava - ha ribadito -, e questo non va bene per un gruppo. C'erano elementi come ne ho visti pochi in tutti gli anni di Milan, a me tornava alla mente un altro tipo di Milan e mi passava la voglia anche di andare al campo a fare allenamento".
Anche perché, pur nell'anno dell'esplosione di Donnarumma, Abbiati non ha mai smesso di essere professionista fino in fondo: "Per quanto mi riguarda anche se non giocavo ero sempre a disposizione allenandomi al cento per cento perché poi capita di essere chiamato in causa - ha spiegato -. Non è tanto il nome che porti dietro quanto lo stemma che porti sul petto. Se l'anno scorso è mancato il fatto che ci fosse chi non lo capiva? Più che non capirlo era poco professionista, per cui la società ha fatto molto bene a vendere certi personaggi che non facevano il bene del Milan".