"Rinati dopo la vittoria con l'Udinese? Il mio Napoli non è mai morto". Così Maurizio Sarri alla vigilia della partita di Champions contro la Dinamo Kiev. "Voglio che la mia squadra si concentri sulla prestazione e non sul risultato, altrimenti c'è il rischio di innervosirci. Pensiamo a giocare, guai ad essere superficiali: loro sono forti e sinora in Coppa hanno avuto molta sfortuna. Gabbiadini? Sta meglio, devo valutare la sua tenuta".
Il risultato dell'altra partita del girone, che si giocherà prima della vostra, vi condizionerà?
"Non ci condizionerà. Penso proprio di no. Non deve succedere. La Dinamo sinora non è stata molto fortunata, partita difficile e delicata, non va analizzata in maniera superficiale. La squadra deve concentrarsi sulla prestazione e non sul risultato, altrimenti può innervosirsi se non la si sblocca subito".
Qual è l'insidia principale?
"Loro sono una squadra solida, anche per qualità tecniche di ottimo livello, hanno giocatori importanti anche se giovani. Squadra non semplice, ci vuole grande lucidità e grande attenzione".
Visto il secondo tempo di Udine possiamo dire che la squadra sta rinascendo?
"La squadra non è mai morta, a Torino non abbiamo giocato un brutto calcio, col Besiktas abbiamo creato tanto, come prestazione la squadra non è mai morta, ma poi bisogna aggiungerci il risultato. Abbiamo sofferto errori strani e sfortunati. I ragazzi sono stati bravi a superare questo periodo tornando alla vittoria".
Un anno fa 24 gol fatti. Un anno dopo siamo a 23. Il problema è la fase difensiva?
"Sì, anche per errori difficilmente preventivabili. I numeri difensivi nelle ultime gare sono di un certo effetto, bisogna risolvere il problema e ce la faremo. Ripeto, occore concentrazione".
Albiol è migliorato, può giocare?
"Da sabato ad oggi passano quattro allenamenti, sono pochi, ma sui cinque fatti sono un 80% in più. Un passo in avanti, vediamo".
E Gabbiadini?
"E' rientrato ieri in gruppo, vediamo questi ultimi due allenamenti perchè viene da due settimane di inattività. Dal punto di vista dell'infortunio ne sta uscendo".
Un vantaggio affrontare i giovani della Dinamo Kiev?
"Hanno giovani forti, non è nè un vantaggio nè uno svantaggio, i giocatori sono forti o scarsi, non giovani o vecchi".
Nella Dinamo bisogna temere solo Yarmolenko?
"No, è un grande giocatore, ma hanno anche un centrocampo forte con qualità e quantità con Sydorchuk, Rybalka e Garmash".
In attacco i tre più vicini è la strada, impensabile abbassarsi e ripartire.
"Sì, è chiaro che ad Udine tutto è facilitato dal gol fatto ad inizio ripresa, si trovano spazi e diventa tutto più facile. Come impostazione il primo tempo è stato ottimo, perdendoci negli ultimi 20 metri per il poco movimento. Sono tre giocatori rapidi, è chiaro che devono giocare in spazi ristretti e preferibilmente non spalle alla porta".
Una partita quella con la DInamo da vincere assolutamente. Come ti trovi a giocare da punta centrale?
"Prima di tutto vediamo se e dove giocherò. Detto questo sono abituato al campionato italiano, il più diffiicle in assoluto in questo senso".
Partita molto diversa da quella dell'andata. Ora che partita ti aspetti?
"Mi aspetto una partita non semplice. Vogliamo vincerla ma non pensiamo che il successo dell'andata renda tutto semplice, anzi..."
Primo o secondo posto cambia qualcosa?
"Io voglio qualificarmi. Questo è il punto. Questo è quello che conta. Domani sarà l'ultima partita dell'anno in Champions, anche per questo ci teniamo a giocare bene e vincere. Io tengo molto a questa maglia, mi piace questa città, voglio fare bene qui".