"Non è stata una giornata felice: venivamo da risultati positivi, tra cui il passaggio del turno in Champions, ma non è giustificabile la prima mezz'ora fatta oggi. Il primo responsabile sono io, anche se il riassunto della partita è uno solo: abbiamo subito 25 falli contro gli 8 commessi". Massimiliano Allegri analizza così il pesante ko della Juventus a Genova. "Quando subisci troppo fisicamente, spesso la partita la perdi", chiude l'allenatore.
"Abbiamo perso tre partite tutte dopo la Champions, forse inconsciamente c’è stato un po' di rilassamento. Non dovrebbe capitare, ma capita e dobbiamo prendere il lato positivo: tornare coi piedi per terra e capire che la stagione è ancora lunga e che niente è scontato", ha proseguito l'allenatore, con un monito già ribadito nella conferenza della vigilia, in cui aveva avvisato i suoi del pericolo.
"Oggi ci sono molti meriti del Genoa e molti demeriti nostri: abbiamo preparato la partita anche bene, anche se quando andavamo uomo contro uomo loro spesso ci facevano fallo - ha spiegato Allegri, elogiando il lavoro di Juric - Cosa ho detto ai giocatori? Sono un gruppo di ragazzi responsabili, non c’è bisogno di dire niente, specialmente a caldo".
Sulle condizioni degli infortunati Bonucci e Dani Alves, che lanciano la Juve in una nuova emergenza difesa, il tecnico toscano non si è sbilanciato ("Vedremo domani"), mentre non si è sottratto su alcuni episodi della gara, a cominciare dal mancato rigore fischiato a Mandzukic: "All'arbitro ho detto che era giusto non fischiarlo perché avremmo riaperto la partita, mentre oggi era giusto prendere una bella mazzata", ha detto con ironia l'allenatore, difendendo il croato anche sul litigio in campo con Cuadrado. "Non era nella posizione giusta", ha spiegato.
Infine una battuta sul silenzio stampa dei giocatori bianconeri: "Non siamo infastiditi dalle critiche: siamo sempre in vantaggio di 4 punti in campionato, non c’è alcun problema".