Sabato allo Stadium è in programma Juve-Roma, scontro diretto che profuma di scudetto: "Sarà una gara importante in un momento in cui loro stanno bene - dice Buffon a Premium Sport -. Per me non è una sorpresa". Sul suo futuro: "Ritiro dopo il Mondiali 2018? L'idea è quella e ne sono abbastanza convinto. C'è solo una remota possibilità che mi possa far giocare un'altra stagione e la sappiamo solo io e il presidente ma è difficile che si avveri".
La squadra di Spalletti arriverà allo Stadium con qualche acciaccato di troppo, ma sulle ali dell'entusiasmo per il secondo posto conquistato in solitario dopo la vittoria sul Milan. Buffon li attende, convinto che sarà un grande match per la sua Juventus: "Sarà una partita importante in un momento in cui loro stanno bene, sono fiduciosi e credo che, a differenza di quello che dicono in tanti, per me non è una sorpresa perché negli ultimi anni Juve, Roma e Napoli sono sempre state le squadre che si sono contese il titolo. Secondo me la Roma ha una bella identità, sta cambiando il modo di gestire alcune situazioni, ha un allenatore che stimo molto e ha una squadra competitiva con giocatori di livello internazionale: se la giocherà fino alla fine con noi e con il Napoli".
Tra i giocatori da seguire con più attenzione c'è la versione stagionale di Edin Dzeko: "E' lo stoccatore più pericoloso e si è calato perfettamente negli schemi di Spalletti, aveva solo bisogno di tempo. La Roma però è molto competitiva, ha grandi giocatori e un ottimo allenatore con esperienza, non le manca nulla per provare a vincere il titolo quest'anno. Loro come il Napoli". Dall'altra parte della barricata ci sarà Totti, che comunque non è detto che giochi: "Quando non gioca sono sempre felice. La stima che ho per lui è illimitata, è un giocatore che ha una classe tale che in qualsiasi momento può determinare una gara. E quando non giocano questi giocatori sono felice. Francesco ha la stessa classe di quando ha iniziato, anzi, in alcune cose l'ha addirittura affinata. E' un punto di riferimento per la squadra e la città di Roma".
La Juve, però, è in grande forma: "Siamo usciti dal derby rinfrancati, perché era una gara insidiosa e inoltre nelle ultime partite ci sono stati buoni segnali, che forse può percepire solo chi vive la quotidianità dello spogliatoio, ma che mi rendono molto felice, perché al di là degli aspetti tecnici, ho visto una squadra viva". Sul sorteggio di Champions: "È inutile negare che sarebbe potuta andare peggio, credo sia onesto ammetterlo. Siamo favoriti, ma poi dovremo dimostrarlo in campo, perché sulla carta molte squadre vincono, ma poi steccano al momento della verifica. Rispettiamo molto il Porto che tra l'altro ha eliminato la Roma, quindi ha valori, esperienza e singoli abituati a calcare certi palcoscenici da protagonisti. Certo, l'anno scorso con il Bayern agli ottavi era andata peggio. Per vincere in Europa la Juve deve migliorare il gioco? Sono molto contento per come abbiamo affrontato le ultime due partite - aggiunge a Premium Sport -. Abbiamo avuto grande spirito e anche espresso un buon gioco. Io volevo vedere una squadra viva poi tutte le altre cose che riguardano la sfera tecnica competono al mister che approfondisce e analizza questi aspetti".
La Juve chiuderà il 2016 con la finale di Supercoppa italiana: "Sì è bello, la finale è sempre una partita particolare che ti dà sempre emozioni diverse. Ti dà una certa dimestichezza alla partita secca dove devi dimostrare da subito che ci sei. E’ qualcosa che ci può aiutare in ottica futura. Il nono posto al Pallone d’Oro? Non lo sapevo neanche, ma è una cosa bella. A 39 anni arrivare tra i primi 10 mi fa molto piacere anche se chi sorride davvero è chi vince, noi altri abbiamo partecipato, abbiamo fatto le vallette a Cristiano Ronaldo". Il capitano di Juve e Nazionale dovrebbe direi addio al calcio giocato dopo il Mondiale del 2018: "Diciamo che l’idea è quella e ne sono abbastanza convinto. C’è solo un remota possibilità che mi possa far giocare un'altra stagione e la sappiamo solo io e il presidente ma è difficile che si avveri. Se consiglierei Donnarumma alla Juve? Lo consiglierei a tutte le squadre che hanno bisogno di un portiere: è eccezionale, non può non colpire un giocatore simile”.
Infine, una curiosità sui baffi: "Una scommessa persa? No, non c’è dietro niente di questo tipo - spiega a Premium Sport -, semplicemente il rasoio si è scaricato e allora a quel punto l’ho interpretato come un segnale del destino e me li sono modellati un pochino, lasciandoli così. Ma tra poco spariranno anche perché in famiglia non sono stati accolti con un grandissimo successo".