La Fifa studia i Mondiali senza più pareggi per evitare i "biscotti"

Intanto però i Top Club europei bocciano il format extralarge a 48 squadre

Il 9 e 10 gennaio il Consiglio della Fifa deciderà se portare il Mondiale a 40 o 48 squadre (in quest'ultimo caso l’Europa avrà 16 rappresentanti al posto delle 13 attuali), ma al vaglio ci sarà anche un altro progetto rivoluzionario studiato dall'entourage del presidente Infantino: abolire il pareggio nelle partite dei gironi di qualificazione. Ogni match dovrà concludersi - in caso di pareggio - coi rigori: un modo per evitare i "biscotti".

Nel frattempo però, i top club europei hanno fatto sapere di non essere d'accordo con il formato extra-large. "Il numero di partite che si giocano ogni stagione - ha detto Karl Heinz Rummenigge, presidente dell'ECA (European Club Association) - ha già raggiunto un livello inaccettabile". Rummenigge ha reso noto di aver manifestato la disapprovazione dell'associazione in una lettera inviata ad Infantino, in vista di una possibile decisione in tal senso nel corso del Consiglio Fifa in programma a gennaio.

Infantino, come si è detto, caldeggia un Mondiale con 48 nazionali a partire dall'edizione del 2026, il che porterebbe a 368 il numero dei giocatori sottratti ai rispettivi club per almeno un mese. Un torneo con più partite sulle quali vendere i diritti televisivi aumenterebbe gli introiti e potrebbe soddisfare più federazioni ma, ha replicato Rummenigge, "politica e commercio non dovrebbero essere la priorità esclusiva nel calcio". Una ricerca promossa dai 220 membri dell'Eca ha dimostrato che il 76% dei giocatori impiegati nel Mondiale del 2014 provenivano dai club europei.