Alan Ruschel, uno dei 6 sopravvissuti all'incidente aereo di Medellin che è costata la vita a 71 persone, ha parlato del terribile schianto che ha decimato la Chapecoense. "Cadu Gaucho (il ds del club, ndr) mi ha chiesto di cambiare posto e di lasciare il mio a un giornalista - ha spiegato - Io non volevo, ma poi ho visto Follmann che ha insistito perché mi sedessi al suo fianco. Solo Dio può spiegare perché sono sopravvissuto all'incidente".
Ora Ruschel è atteso da un dura fase di riabilitazione, ma l'idea è quella di tornare in campo il prima possibile. "Quando sono arrivato qui oggi, ho avuto la sensazione che stavo tornando a casa. Prometto di dare molto di più per il bene di questa squadra. Con un sacco di fatica e duro lavoro ho intenzione di tornare presto a giocare di nuovo.
Dell'incidente, per ovvie ragioni, ha poca voglia di parlarne. "Non mi ricordo nulla dell'incidente - ha detto all'Arena Conda, lo stadio del club a Chapecò - Quando mi hanno detto quello che era successo mi sembrava un sogno, un incubo. A poco a poco mi hanno detto cosa è successo e ho cominciato a capire. Cerco di non parlare dell'incidente, evito le notizie, ma da quel poco che ho visto credo che la causa sia da attribuire al pilota".
Está aí, uma das cenas mais emocionantes que já vi: Alan Ruschel deixa o hospital, levanta e vai para casa. #gechape pic.twitter.com/KRBJ8wytNE
— Alexandre Lozetti (@Ale_Lozetti) 16 dicembre 2016