Giovinco: "Ventura? Mai sentito"

Il fantasista di Toronto: "Nazionale? Mi dispiace non farne parte, mai sentito Ventura"

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Tra passato, presente e futuro. Nel giorno del suo 30° compleanno, Seba Giovinco si confessa a 360°. "In passato mi avevano detto che c’era un interessamento del Barça, ma sarei andato lì a fare il raccattapalle - ha scherzato l'ex Juve - con quei tre lì non avrei mai giocato, non ero interessato perché volevo giocare". Sulla Nazionale torna serio: "Non ho mai sentito Ventura, ma non è un problema. Mi dispiace non far parte della Nazionale".

Collegato telefonicamente con Sky Sport 24, Giovinco ha ammesso che gli è arrivata un'offerta dalla Cina. "Quello è un mercato bollente, mi hanno riferito che c’è un interessamento, si vedrà, ne parleremo con il Toronto, io sto bene qui e vedremo cosa vorrà fare il club. Il mio procuratore mi ha riferito che c’è un’offerta, ma non mi ha detto qual è la squadra".

Nessuna intenzione di tornare a giocare in Italia. "L’Italia non mi manca. Sto bene qui e per adesso non ho nessuna intenzione di tornare. Da quando ho lasciato la Juventus, che è rimasta la squadra più forte, non ho mai pensato a un altro club italiano nel quale poter giocare. Sto bene qui a Toronto e non ci penso".

Sul corteggiamento del Barcellona, la Formica Atomica mostra una grande ironia. "Sì è vero, in passato mi avevano detto che c’era un interessamento del Barça, ma sarei andato lì a fare il raccattapalle, con quei tre lì non avrei mai giocato, non ero interessato perché volevo giocare e con quei tre fenomeni che fanno la differenza anche con una sola gamba, non avrei trovato spazio".

Anche la Nazionale sembra un capitolo chiuso. "Non ho mai sentito Ventura, ma non è un problema, le delusioni sono altre, mi dispiace non far parte della Nazionale, ma ognuno fa le sue scelte e va bene così, a me interessa solo che ci sia rispetto. Si vede che quello che ho fatto non basta".

Sull'avventura a Toronto. "Sto bene qui a Toronto e non ci penso. Tra l’altro mi brucia ancora aver perso la finale della Mls nell’ultima stagione, è stato un grosso dispiacere perché la città, così come il Canada, non erano mai arrivati fin lì, ma ci riproverò e farò di tutto per vincerla. Un regalo per i 30 anni? Vincere la MLS".

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