Juve, Marotta: "Mercato chiuso, Allegri resta"

Chiellini: "Battiamo l'Inter per dare un segnale forte a tutti"

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"Il mercato è chiuso, siamo a posto così". Lo ha detto l'ad della Juventus, Beppe Marotta, all'arrivo al Gran galà del calcio dell'Aic a Milano. "Il matrimonio con Allegri proseguirà", ha aggiunto il dirigente bianconero. Ha parlato invece del big match di domenica contro l'Inter, Giorgio Chiellini: "E' una sfida importante, uno scontro diretto. Sarà sicuramente una bella partita. Sarà importante per dare a tutti un altro segnale".

"Vogliamo arrivare fino in fondo anche quest'anno – ha spiegato Chiellini - Noi dobbiamo guardare a noi stessi e non ai punti di vantaggio che abbiamo". "Con l'Inter è una sfida affascinante che come ogni anno ha un sapore speciale e arriva in un momento in cui siamo le squadre più in forma del campionato", ha aggiunto.Contro il Sassuolo "dovevamo dare una risposta a noi stessi dopo un po' di trasferte venute malino. Credo che una risposta importante ce la siamo data e adesso abbiamo una settimana in cui avremo una partita che significa tanto".

Per Chiellini la sconfitta della Roma contro la Sampdoria non chiude il campionato: "Abbiamo quattro punti di vantaggio, la prossima settimana sarà fondamentale: abbiamo l'Inter, poi due trasferte in quattro giorni che nascondono tante insidie. Un passaggio importante", ha sottolineato il difensore. "La Roma ha perso in un campo in cui anche noi abbiamo perso contro il Genoa e poi ieri sono stati anche molto sfortunati – ha osservato il livornese - Noi però pensiamo a noi stessi, a lavorare in settimana per mettere ancora benzina e sistemare magari qualche acciacco prima di una partita bella tosta come quella di domenica".

Chiellini non si sofferma sul cambio di modulo scelto da Allegri ("Il sistema importa relativamente"), ma ammette che "è stata una settimana importante da parte di tutti". Nessun dramma invece sulla mancata stretta di mano tra Dybala e l'allenatore a Reggio Emilia: "Ho visto un ottimo Paolo. Conta quello che fa in campo. Paulo è una grandissima persona che mette sempre davanti sempre il gruppo".

"Del gesto di Dybala il calcio è pieno - ha osservato Beppe Marotta - Bisogna sempre guardare a proposito del contesto e di uno scenario più ampio. Conosciamo il personaggio, non è un gesto irriguardoso. Semplicemente è una manifestazione di dissenso, di arrabbiatura, perché probabilmente non ha potuto fare gol. Sono cose che vanno gestite all'interno dello spogliatoio ma normalissime nel mondo del calcio".

Caso chiuso, dunque, come il mercato bianconero. Lo certifica Marotta, negando di aver pensato di prendere un terzino e un centrocampista: "Di terzini abbiamo Alex Sandro, Asamoah e Mattiello, che sono tre elementi ottimi. Con il nuovo modulo siamo anche in esubero", ha chiarito l'ad, deciso nello spegnere ancora una volta le indiscrezioni sul futuro di Allegri. "Ha un contratto con noi per un anno e mezzo e, al di là di questa riflessione oggettiva, c'è una sostanza molto importante ed è il rapporto che c'è tra noi e lui – ha detto Marotta - Siamo contenti del mister e lui di noi. Quindi, credo che il matrimonio possa proseguire brillantemente".

Il dirigente bianconero ha poi fatto il punto sul momento della Juve, dopo la vittoria col Sassuolo: "E' un allungo sicuramente non definitivo ma certamente importante soprattutto per conforto alla prestazione della squadra in campo. Mi è piaciuta la tenacia, il fatto di voler vincere una partita che negli anni precedenti ci aveva dato parecchi grattacapi", ha aggiunto Marotta, proiettandosi al match con l'Inter: "E' una partita importante, non a caso viene definita il derby d'Italia. Rappresenta qualcosa che va al di là dei tre punti. Noi dobbiamo affrontarla al di là di quelle che sono le posizioni di classifica, con grande motivazione", ha detto l'ad bianconero.

Marotta però guarda anche oltre: "Il palmares è ricco di successi. Nell'ultimo periodo con la gestione di Andrea Agnelli abbiamo creato un modello di riferimento che ha portato a tanti successi – ha affermato - È chiaro che per noi rappresenta un motivo d'orgoglio ma non ci dobbiamo fermare. Dobbiamo guardare avanti ad obiettivi sempre più importanti".

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