Circa 300 tifosi si sono ritrovati stamattina alle 11 fuori dal centro sportivo della Fiorentina per contestare società, calciatori e tecnico. Cori contro tutti, risparmiato solo Antognoni che, con il dg Corvino, ha avuto un breve colloquio con una rappresentanza degli ultras. Verso le 12 i contestatori hanno iniziato a defluire, mentre i giocatori hanno lasciato il centro da un'uscita secondaria. Il match col Toro decisivo per Sousa.
A parte Antognoni ("“Giancarlo è il nostro presidente”; “Antonio unico 10”), i cori di rabbia dei tifosi viola non hanno risparmiato nessuno. Dai giocatori ("Andate a lavorare"), all'allenatore ("Sei solo un gobbo di m...") per finire con la proprietà ("Della Valle vattene"). Durante la contestazione è stato anche esploso qualche petardo e sono stati accesi dei fumogeni.
A rappresentare la società ci hanno messo la faccia Corvino e Antognoni. Il dg si è scusato per il mercato con una rappresentanza dei capi curva. "Quando sono tornato ho detto che dovevamo ripartire dall'equilibrio economico. I Della Valle in 15 anni ci hanno portato in Europa tante volte. Se non sono riuscito a portare un difensore più forte è stata colpa mia".
Intanto è anche partito un tam tam mediatico per disertare lo stadio domani. La sfida contro il Toro è decisiva per il futuro di Paulo Sousa, il cui futuro è nei piedi dei suoi giocatori. In caso di altra debacle, il portoghese verrà esonerato e al suo posto ci sarà un traghettatore a guidare la squadra senza più obiettivi fino a giugno.