Dopo il Pescara, anche il Crotone mette una seria ipoteca sulla retrocessione. Il punto guadagnato col Sassuolo è anche un punto rosicchiato all'Empoli ma i rossoblù restano penultimi in classifica e il quart'ultimo posto dista 8 lunghezze. La vittoria oggi la squadra di Nicola l'avrebbe anche meritata, ha giocato con più grinta e ha creato le occasioni migliori ma il tappeto rosso steso dagli uomini di Di Francesco non è bastato a Falcinelli e compagni per trovare gol e vittoria capaci di riaccendere le speranze. Partita caratterizzata da una marea di errori, da un forte vento, dal poco agonismo del Sassuolo e dai limiti qualitativi del Crotone.
Nicola schiera il Crotone, che ha concesso gol in 12 delle 13 partite casalinghe disputate in campionato ed è reduce da cinque sconfitte consecutive, con il 4-4-2 dove la sorpresa è Simy, titolare in avanti. Nella formazione neroverde, che arriva da tre successi esterni di fila, è Missiroli a sostituire lo squalificato Pellegrini a centrocampo soffiando il posto ad Aquilani mentre in attacco Politano viene preferito all'ultimo a Ragusa al fianco di Matri e Berardi, che non segna in Serie A dallo scorso 28 agosto ed è a secco da 8 partite.
Come spesso accade il Crotone parte bene, aggredendo molto un Sassuolo poco concentrato e che fatica a sviluppare gioco per i primi 20 minuti durante i quali sono i padroni di casa ad andare vicini al gol: al 15' con un destro a incrociare di Falcinelli che finisce a lato e due minuti dopo con Rosi che arriva però in ritardo e non riesce a impattare su un pallone deviato di testa da Matri sugli sviluppi di un corner. E come altrettanto spesso succede, il Crotone inizia a soffrire per errori individuali come al 22' quando Ferrari si fa sorprendere da Matri che gli ruba tempo e palla ma viene murato da Cordaz in uscita. Il Sassuolo manda segnali di risveglio e lo stesso prova a fare uno spento Berardi che al 36' mette in area un cross potente che Politano gira di testa verso Cordaz ma senza dare precisione e forza. Primo tempo sostanzialemnte equilibrato e caratterizzato da tantissimi palloni persi da entrambe le parti a causa del forte vento che condiziona traiettoria e velocità della palla.
Nella ripresa il Crotone mette in campo tutta la sua generosità ma anche tutti i suoi limiti tecnici: la squadra di Nicola ci mette indubbiamente più voglia e prova a sbloccare la gara ma spesso sbaglia l'ultimo tocco per imprecisione o incapacità dei singoli di fare la giocata giusta. L'ingresso di Trotta al posto di un confusionario Simy garantisce maggior vivacità all'attacco dei padroni di casa che vanno più volte alla conclusione con il nuovo entrato e con Falcinelli, tra i migliori dei suoi. Le occasioni migliori per i calabresi arrivano dalla difesa con Ferrari che di testa manda alto al 31'. Pochi minuti dopo una bella combinzaione Trotta-Falcinelli produce un corner dal cui sviluppo arriva la palla-gol più clamorosa del match con Rosi che fa la sponda per la testa di Ferrari: palo pieno su cui, probabilmente si stampano anche le speranze di salvezza di un Crotone che per lo meno ci ha provato ma non ha saputo avere la meglio su un Sassuolo demotivato, spento e quasi mai in partita.
Simy 5: Schierato titolare a sorpresa, ci mette molto impegno e corsa ma sbaglia tanto. Macchinoso nei controlli, quasi sempre impreciso negli appoggi, cala presto anche fisicamente e infatti è il primo ad essere sostituito al 14' della ripresa.
Ferrari 6,5: Parte male facendosi sorprendere da Matri che gli ruba la palla del possibile vantaggio (Cordaz in uscita salva tutto). Poi prende le misure all'attaccante neroverde e diventa pericoloso in avanti sfiorando due volte il gol di testa. Sfortunato in occasione del palo.
Falcinelli 6,5: E' il più costante e il più dotato qualitativamente: sono spesso le sue giocate a fare la differenza e ad accendere la partita. Spuntato nelle conclusioni ma, assieme a Stoian, quello che ci prova di più e fino all'ultimo.
Politano 6: quando accelera lui cambia marcia anche il Sassuolo, del reparto d'attacco è il più reattivo sia nelle ripartenze sia nel fraseggio coi compagni e nell'inserimento fra le linee avversarie. Ma predica praticamente nel deserto.
Berardi 5: Nella sua stagione nera il digiuno di gol prosegue da 9 partite, in termini di tempo i numeri fanno ancora ancora più impressione perché l'ultimo gol risale ad agosto. Si vede poco, se non per un bel pallone messo in mezzo per Politano nel primo tempo e un un colpo di testa fuori misura nella ripresa.
Missiroli 5: Titolare dopo tre mesi, si piazza in regia al posto di Pellegrini ma non trova mai un'idea, un'imbucata. Inizia presto ad accusare la fatica e viene sostituito da Aquilani.