E' tornata la quiete in casa Roma dopo la tempesta dell'ultima settimana. Dalla trasferta di Palermo i giallorossi sono tornati con tre punti in tasca, sofferti a conferma del periodo di appannamento fisico, ma fondamentali per ridare morale alla truppa di Spalletti. Il tecnico ha fatto tirare il fiato agli uomini chiave pensando al Lione, ma ha spolverato Grenier - uno dei migliori in campo -, contando sul talismano El Shaarawy.
Una vittoria sulla carta prevedibile quella della Roma al Barbera, ma nella realtà dei fatti molto più sofferta di quanto non si potesse pensare. Merito di un Palermo combattivo, ma anche la conferma che la spia della riserva della benzina giallorossa è accesa. Con la testa al Lione per la voglia di firmare una rimonta importante per proseguire in Europa League, Spalletti si è affidato a sei seconde linee - anche se per qualità è difficile chiamarle così - riscoprendo la vena realizzativa e offensiva di El Shaarawy e trovando un Grenier tanto affidabile in copertura quanto pericoloso in attacco. Di necessità virtù per la Roma, con Dzeko e Strootman inseriti nel finale per consolidare un risultato importantissimo in chiave secondo posto e, soprattutto, morale dopo tre sconfitte in nove giorni dal derby al Lione passando per il Napoli.
Una vittoria sudata, sofferta e per questo ancora più importante e ottenuta cambiando pelle, con la strana coppia Salah-El Shaarawy davanti che ha portato scompiglio alla fragile difesa rosanero, con Paredes lucido in chiave playmaker e Grenier abile rubapalloni per far ripartire l'azione velocemente. La chiave però sono i cambi che Spalletti porta reattivamente nella ripresa, rispondendo a quello di Lopez e inserendo Strootman e Dzeko per portare solidità e certezze al gioco offensivo fino al 3-0 siglato da Bruno Peres in ripartenza nel finale. Chiaro segnale che i problemi del momento sono ben a fuoco nella testa di Spalletti, ma la lucidità non manca. Ripartire da Palermo per svoltare nuovamente in positivo una stagione che rischiava seriamente di andare alla deriva dopo un cammino di altissimo livello.