Roma, Baldissoni: "Pallotta ha incontrato Spalletti"

Il dg giallorosso: "Decideremo insieme il futuro"

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Nessun caso Spalletti alla Roma. Il dg giallorosso Baldissoni, ai microfoni di Premium Sport, ha fatto il pompiere: "Il presidente Pallotta ha incontrato l'allenatore e tutto il suo staff a Trigoria. Il futuro del tecnico lo decideremo insieme: noi non siamo preoccupati e continueremo  a lavorare con tranquillità anche se dall’esterno sembra necessario creare un po’ più tensioni. Le condizioni non riguardano il mercato, sono le società che scelgono gli allenatori e non viceversa".

Sull'eliminazione dall'Europa League
: “Dobbiamo ripartire, ma non usciamo da un grande fallimento, la squadra ha giocato bene e ha vinto, non abbiamo raggiunto un obiettivo stagionale ma la squadra ha dimostrato di poter vincere questo tipo di gare internazionali contro grandi squadre. Adesso dobbiamo tornare molto concentrati sul campionato.

Sulla vicinanza del presidente
: "Lui non può venire qui e risolvere i problemi, lui non può essere presente con troppa frequenza, ma è in contatto con noi sempre, siamo allineati su tutte le scelte e quando è qui cerchiamo di accelerare delle questioni, ma niente di più".

Spalletti ha detto che rimarrà solo se vincerà qualcosa?
"Sì, ma l’allenatore ha anche detto che questa è la squadra più forte che abbia mai allenato, non è scontento della squadra e del suo patrimonio tecnico. Non mette delle condizioni sul mercato, quando dice che vuol vincere intende che deve dimostrare lui di essere in condizione di vincere e i giocatori di meritarsi la Roma. Un tema che abbiamo sviscerato già molte volte".

Sogno Scudetto ancora possibile?
"Per la Roma deve’essere un dovere provarci, ragionare e pensare di poter raggiungere questo traguardo fino alla fine".

Troppi giovani della Roma via in prestito?
"Noi abbiamo più volte chiesto l’introduzione delle seconde squadre. Sappiamo che c’è un percorso di sviluppo che arriva fino all’under 19 e lì siamo protagonisti e abbiamo grandi talenti. Ma poi c’è il grado successivo, un ultimo passaggio di maturazione che è quello tra i professionisti e questo purtroppo non è possibile farlo in casa e quindi si perde un po’ il controllo dei giocatori in questo ultimo passaggio. L’esperimento col Sassuolo dimostra che una società deve investire per far crescere i giovani perdendone per un po’ il controllo Se ci fossero le seconde squadre sarebbe molto più facile".

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