A margine dell'iniziativa 'Calciatori per Unicef' da parte del Comitato Italiano per Unicef Onlus e Panini, Roberto Mancini è tornato a parlare della sua ultima esperienza all'Inter. Mi è dispiaciuto buttare via il lavoro di un anno e mezzo, un lavoro faticosissimo per dare alla squadra, che è migliorata tantissimo, un certo tipo di mentalità. Però stava portando risultati". Sull'ipotesi Roma: "A Roma ci abito, stiamo parlando del niente".
Mancini ha ripercorso gli ultimi concitati giorni di agosto in cui si è dimesso. Colpa di Thohir? "No no, quando c'è un cambio di presidente può capitare, c'è stato un momento in cui si capiva poco ed era quello in cui bisognava rinforzare la squadra e nessuno faceva niente. Siamo rimasti lì per settimane e settimane... Situazioni difficili, a volte si perde tempo importante e loro non capivano che nel calcio serve fare le cose velocemente". Poi fa i complimenti a Pioli: "E' stato bravo, se fosse arrivato dall’inizio avrebbe più punti".
Fosse stato per Suning il matrimonio sarebbe andato avanti. "Sì, avevo il contratto pronto da parte loro, era di tre anni. Anche se non ci siamo conosciuti bene e non abbiamo mai condiviso quello che poteva essere il futuro".
Il futuro, invece, non sarà alla Roma. "Io alla Roma? Abito a Roma, ma al momento non c’è nulla di concreto. Stiamo parlando di niente. Mi piacerebbe allenare la Nazionale un giorno così come andare all’estero e fare esperienza in un altro Paese".