Gianni De Biasi arriva alla sfida di Palermo convinto che la sua Albania possa fare bene contro l'Italia. Poi fare risultato è un'altra cosa e il ct della Aquile lo sa bene: "Vincere sarebbe una goduria. Ma non sono qui per prendermi rivincite. Se succederà però non mi sentirò in colpa nemmeno per un secondo. Noi dobbiamo andare in campo con grande attenzione, giocando la partita, cercando di mettere in difficoltà l'Italia. Difendendoci bene e contrattaccando, sfruttando le occasioni che costruiremo".
De Biasi parla poi del suo ritorno a Palermo: "Sicuramente è una bella emozione, sono stati forse i tre anni più belli della mia vita. Da vecchio polentone del nord... Palermo è una meraviglia, non sarei mai andato via". De Biasi che mantiene il massimo riserbo sulla persona che avrebbe messo il veto sul suo passaggio in nazionale: "So io chi è stato, e a tempo debito lo dirò...Non lo so se è un dirigente".
De Biasi gioca in difesa anche sull'eventuale presenza di Strakosha. "Forse. Sarà una sorpresa" Poi sulla scelta di Palermo come sede della sfida: "Premesso che decide la federazione italiana, ognuno è libero di fare le scelte più idonee. La città è molto calda per la nazionale, probabilmente per questo che hanno scelto questa location".
Il ct albanese si concentra poi sull'Italia: "Non so quanti ce ne dà Gesù nel corso della vita di miracoli. Noi dobbiamo andare in campo con grande attenzione, giocando la partita, cercando di mettere in difficoltà l'Italia. Difendendoci bene e contrattaccando, sfruttando le occasioni che costruiremo. Non ho ancora detto la formazione, ho tre o quattro dubbi".