Quando il calcio è molto più di un gioco. Domenica a Wembley si sono intrecciate due storie che poi sono la stessa: quella di due amici veri. Jermain Defoe, 35 anni il prossimo ottobre, e Bradley Lowery, 5 anni, malato terminale di cancro. Sì, amici. Bradley è diventato un simbolo della lotta contro il cancro e il calcio, in particolare il Sunderland, sono scesi in campo con lui. Anzi: è il piccolo Bradley che spesso scende in campo accanto ai propri beniamini, come mascotte prima dei match. La prima volta a Wembley, però, non si scorda mai, tantopiù se è arrivata nel giorno in cui il suo amico Jermain - che spesso lo accompagna nelle sedute di chemioterapia - faceva ritorno in Nazionale, 1.227 giorni dopo la sua ultima presenza. Un ritorno bagnato col gol, dopo soli 21' di gioco. Una favola.
Su Twitter il piccolo Bradley ha un account, @bradleysfight: serve a sponsorizzare una raccolta fondi per curare il suo male. Le speranze non sono tante: "Ho cinque anni e ho un tumore chiamato neuroblastoma. I dottori hanno detto che non c'è molto da fare, ma questo è ancora da vedere". La forza e la fierezza di Bradley l'hanno trasformato in un esempio. Defoe è diventato suo amico vero, e domenica a Wembley si è notato. Al momento dell'ingresso in campo, emozionatissimo, il piccolo non si è disposto come tutti i bambini davanti al calciatore di turno, ma si è girato, dando le spalle al pubblico: il motivo? Semplice. Ha abbracciato per tutto il tempo il suo amico Jermain.
I hope you had an amazing day @Bradleysfight. It was perfect to walk out at @wembleystadium with you... #BestMates #England pic.twitter.com/mFBpy1MK02
— Jermain Defoe (@IAmJermainDefoe) 26 marzo 2017
A special moment... #threelions https://t.co/FlszGnpeDk
— England (@England) 26 marzo 2017