Nell'anticipo della 33° giornata di Serie A l'Atalanta batte il Bologna 3-2 e si porta momentaneamente al 4° posto in classifica, a 63 punti. Bergamaschi avanti al 3' con Conti e già sul 2-0 al 14' con Freuler. I rossoblu accorciano con Destro dopo due minuti e trovano il pari al 16' della ripresa con Di Francesco. Guizzo di Caldara al 30' che risolve un match complicato per i ragazzi di Gasperini che ora "vedono " l'Europa.
L'Atalanta non indossa il suo abito migliore ma trova forse una vittoria-chiave in ottica europea: liquidato 3-2 un ottimo Bologna, mai domo e capace di rendere difficilissima la vita ai ragazzi di Gasperini che ottengono tre punti d'oro e salgono a quota 63 in classifica. Tradotto: quarto posto e momentaneo sorpasso alla Lazio. Inter e Milan, in ogni caso, tenute a debita distanza. I primi 20 minuti sono stati quasi perfetti da parte dei nerazzurri capaci di far sembrare la partita chiusa dopo soli 14 minuti. Ma il rischio di specchiarsi nella propria bellezza si è concretizzato anche a causa della squadra di Donadoni che anziché sciogliersi sul doppio svantaggio ha serrato le fila e iniziato a creare occasioni. Il guizzo a un quarto d'ora dal termine di un uomo simbolo come Caldara regala una vittoria tutto sommato meritata, di quelle che arrivano quando è la tua annata e ti puoi permettere di uscire da vincitore anche al termine di una gara zeppa di imprecisioni e, a un certo punto, difficoltà.
Quella di Bergamo, trasferta storicamente ostica per gli emiliani che qui hanno vinto uno solo degli ultimi 25 confronti, può essere considerante una sfida tra attaccanti "spuntati": Petagna, che ha segnato 5 gol stagionali e non esulta dal lontano 29 gennaio, e Destro, autore di 6 reti fin qui di cui l'ultima messa a segno il 10 marzo. Sbloccarsi sembra essere un compito teoricamente più arduo per il rossoblu visto che affronta una difesa che in casa, in tutto il 2017, ha visto violare la propria porta una volta sola (nessuno in Serie A ha saputo fare meglio) mentre l'attacco emiliano non riesce a perforare le difese avversarie da 270 minuti, tre gare esatte. Petagna ritrova al suo fianco Gomez, squalificato all'Olimpico contro la Roma e Gaseprini ritrova soprattutto Spinazzola per riproporre il consolidato 3-4-1-2 con Conti dirottato a destra. Emergenza per Donadoni che è privo di Mirante e Verdi: per il ritorno nella sua Bergamo, il tecnico rossoblu sceglie un 4-3-3 con la mediana affidata a Dzemaili, Viviani e Taider e l'attacco alle incursioni di Di Francesco e Krecjci a supporto di un Destro da ritrovare.
La partenza dell'Atalanta, che poi si "raffredda" nel corso del primo tempo, è da manuale: possesso palla eseguito alla perfezione, Toloi e Masiello capaci di portare palla e proporsi con grande personalità, Conti e Spinazzola costantemente a seguire l'azione, soliti inserimenti dei centrocampisti e un Papu Gomez in più rispetto al match di Roma. E dopo 14 minuti la gara sembra segnata con i bergamaschi già sul 2-0 con azioni tipiche del gioco di Gasperini. Prima è Gomez a servire una palla in verticale per l'inserimento in area di Conti che in scivolata beffa Da Costa. Poi è sempre il capitano nerazzurro ad avviare l'azione servendo Petagna sulla destra che mette in mezzo un pallone sui cui si avventano tutti i centrocampisti e su cui arriva Freuler per primo a buttarla dentro. Ma siccome la perfezione non è di questo mondo, il primo sussulto del Bologna riapre tutto con un cross teso di Di Francesco spinto all'incrocio dei pali da Destro in spaccata. Dopo i fuochi d'artificio iniziali, la gara perde di intensità e precisione nelle giocate, anche perché l'Atalanta deve rinunciare a uno dei suoi attori protagonisti, Kessiè, sostituito dopo uno scontro di gioco: il Bologna è più attento e rende meno fluido il palleggio dei bergamaschi. Gli emiliani trovano a destra spazi e modi per essere pericolosi grazie alle combinazioni di Mbayé e Di Francesco che riescono a piazzare in area palloni interessanti.
Il gioco di Gasp coinvolge tanti giocatori in fase offensiva con Petagna (oggi al settimo assist) che lavora per tutti e protegge palla come nessuno e Gomez che prende il pennello in mano e dipinge giocate da urlo per i compagni: la dimostrazione pratica del teorema gasperiniano sta nel fatto che i gol arrivano dai centrocampisti Conti e Freuler, altre due occasionissime capitano prima sui piedi dell'esterno Spinazzola (che non arriva per un soffio su un cross di Toloi) poi sulla testa del difensore Caldara che si divora il tris su un altro cross pennellato, indovinate un po', dal piedino ispiratissimo del Papu Gomez. E anche quando non gioca al meglio delle sue possibilità, l'Atalanta dà sempre la sensazione di essere squadra che gioca a memoria e in grado di offrire diverse soluzioni perché tanti sono i giocatori che aggrediscono l'area e possono crearsi gli spazi per concludere.
La ripresa vede un buon Bologna rende ostica la gara dell'Atalanta che riparte bene ma è meno fluida nel gioco e sembra rallentare anzichè velocizzare la manovra con un Kurtic che fatica a trovare la posizione e non si rende utile nè in aiuto nè in proposizione. E il pareggio che al 16' trova Di Francesco con un bel sinistro in area è la logica conseguenza di quanto si vede in campo, con la Dea un po' distratta che non riesce più a imbastire le sue trame. E' il Bologna a gestire palla e ritmo in maniera compatta. Ma nel momento della difficoltà estrema Caldara sforna la specialità di casa: il gol da calcio d'angolo anticipando tutti, beffando da Costa di piede e riscattando l'imprecisione del primo tempo. La sofferenza finale mette a dura prova le coronarie degli atalantini perché prima Di Francesco poi Destro costringono Berisha agli straordinari. Sofferenza pura ma di quelle per cui ne vale al pena: al termine di una gara in cui a un certo punto Gasperini se l'è vista brutta, i suoi ragazzi guadagnano qualcosa di simile all'accesso al Paradiso: posto in piedi al momento, perché la Lazio deve ancora giocare ma i nerazzurri intanto si godono, e meritano, il quarto posto in classifica.
Caldara 7 - Attento e preciso dietro, si divora il terzo gol sul finire del primo tempo spedendo a lato di testa da ottima posizione. Si riscatta nel momento decisivo, quando la gara sembrava bloccata e i suoi erano in sofferenza. Uno dei migliori colpi del suo repertorio, l'inserimento su calcio d'angolo, regala una vittoria storica che vale mezzo piede in Europa.
Gomez 7 - Non segna ma inventa. Cerca sempre la verticalizzazione e ogni volta che ha la palla tra i piedi la partita rischia di accendersi. Suo l'assist per Conti, fa partire l'azione del secondo gol e prova ad attaccare da ogni zona del campo. Cala alla distanza ma c'è sempre e raramente sbaglia la giocata.
Kurtic 5 - Una delle note negative di giornata. Parte bene ma poi è come se senza Kessie si perdesse. Non trova più la posizione, non aiuta e non cuce tra il centrocampo e l'attacco.
Di Francesco 7 - Un gol e un assist. A destra combina bene con Mabyè ed è da lì che nascono le azioni più pericolose del Bologna. Ci prova anche nel finale ma Berisha dice no.
Gastaldello 5 - Giornata difficile per lui e Maietta perché oltre agli attaccanti ci sono i centrocampisti di Gasperini che si inseriscono ovunque, specie nel primo tempo. Regge finché può.
Viviani 6,5 - Un lavoro di gran quantità e anche qualità a centrocampo soprattutto nella ripresa quando il Bologna tiene di più il pallino del match.
ATALANTA-BOLOGNA 3-2